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con la collaborazione di Diego De Lucia

Torre del Greco – Le parole di Matteo Andreoletti al termine della sfida valevole il campionato di Serie C che ha visto il Benevento giocare sul campo della Turris. L’allenatore bergamasco ha commentato la prestazione dei giallorossi, scesi in campo al “Liguori” per affrontare la formazione di Bruno Caneo. Questi i temi affrontati dal tecnico della Strega nel post partita.

Partita – E’ una sconfitta che fa male, che brucia, questo è ovvio perché è normale che il Benevento ambisca a vincere tutte le partite. Da allenatore, però, ho il compito e il dovere di non fermarmi ad analizzare l’episodio, altrimenti potrei dire che potevamo stare due a zero o che abbiamo sbagliato due volte davanti al portiere, ma questo tipo di analisi non mi piace. Credo che il Benevento sia sceso in campo con grande spirito e determinazione, dal primo al novantesimo, anche quando siamo rimasti in dieci abbiamo provato a stare in partita contro un avversario brillante, vivo e che ci ha messo in difficoltà. La Turris è una squadra organizzata e stava bene fisicamente. Lo ribadisco anche oggi, non ho mai avuto dubbi e sono orgoglioso di essere l’allenatore di questa formazione perché in campo non ho visto una squadra presuntuosa e giocare con la puzza sotto al naso era la mia più grande preoccupazione. Ho visto una squadra che, nelle difficoltà, ha fatto qualcosa di buono. Siamo partiti molto bene, sul due a uno siamo leggermente calati ma nel secondo tempo abbiamo dominato il campo, attaccavamo a una porta rischiando solo su contropiede. Sono orgoglioso della mia squadra, ci metto la faccia e dico che se lo spirito è questo la strada è quella giusta. E’ difficile come esordio ma ci sono i presupposti per fare una stagione giusta.

Scelte – Davanti alla difesa siamo un po’ sfortunati, tutti i giocatori che possono ricoprire quel ruolo sono infortunati. Dovevamo trovare una soluzione di emergenza. L’unico giocatore su cui avevamo lavorato era Agnello, un ragazzo giovane e di prospettiva, ma secondo me c’era il rischio di bruciarlo e di compromettere la stagione. Non mi sembrava giusto per il ragazzo, per le qualità che ha. Abbiamo optato per Capellini davanti alla difesa, con la possibilità di scivolare a tre dietro, come abbiamo fatto spesso nel secondo tempo. Ci avevamo lavorato e credo che nel secondo tempo abbia dato buoni risultati. Sono soddisfatto della prestazione di Riccardo, ci ha messo cuore e disponibilità. Chiedergli di impostare diventava complicato, anche perché ci abbiamo lavorato per quattro, cinque giorni.

Infortunati – Adesso mi sembra prematuro parlarne, credo sia una distorsione alla caviglia per Meccariello, spero nulla di grave. Per Ciano dovrebbe trattarsi di un problema muscolare, lo valuteremo nei prossimi giorni.

Attacco – Ferrante è arrivato solo giovedì, aveva fatto solo due allenamenti con noi e non mi sembrava il caso di schierarlo visto che non conosceva certi meccanismi. Al tempo stesso, l’idea era di giocare con un attaccante che non desse riferimenti, portando fuori i difensori centrali visto che giocavamo contro una squadra che andava uomo su uomo.

Prestazione – Solitamente non parlo mai con i ragazzi dopo una partita, a maggior ragione dopo una sconfitta. Questa volta, però, ho voluto ribadire che sono orgoglioso dello spirito visto in campo, ripartiamo da questo, dall’aver lottato e saputo soffrire, senza mollare un centimetro in nessuna parte del campo. Sapevo le difficoltà di questa partita, abbiamo dovuto giocare un calcio più verticale rispetto a quello che mi piace fare però le condizioni dell’avversario imponevano una contromossa. Mi tengo stretto l’atteggiamento dei ragazzi, sull’aspetto tecnico-tattico dobbiamo lavorare. Siamo un cantiere aperto, abbiamo giocatori arrivati da tre giorni e non potevo pretendere di più.

Carfora – Bisogna essere chiari: o ci si crede o no. E’ facile dopo una sconfitta, parliamo di un 2006, un nazionale e una delle poche note positive dello scorso anno. Credo sia un dovere da parte della società e dell’allenatore puntare su questo ragazzo, sapendo che vale lo stesso principio di Agnello. Oggi è dovuto scendere in campo titolare per l’assenza di qualche giocatore, ma se pensiamo che Carfora possa fare 35 partite da protagonista lo bruciamo. Se pensiamo che Carfora possa essere un giocatore messo in campo nei momenti giusti, allora ci troveremo in casa un calciatore forte. Se alla prima partita ci mettiamo a discutere la sua utilità per il Benevento diventa riduttivo.

Tempo – Oggi avevamo tre, quattro giocatori che hanno fatto massimo dieci allenamenti con noi. Siamo un cantiere aperto, è vero, ma sapevamo a quali difficoltà andavamo incontro. Sulla condizione il miglioramento non sarà immediato, è chiaro che in questo tipo di partite, molto verticali, la fisicità diventa predominante. Quando affronteremo avversari diversi che ci concederanno il pallino di gioco, la condizione si vedrà meno. Oggi si è vista una differenza ma dovuta al tipo di partita.

Recuperi – Spero di recuperare qualche elemento con la testa giusta perché ce n’è bisogno. Sarebbero già degli ottimi acquisti. Sono convinto che ci saranno novità già domani mattina perché ci alleneremo. Dal punto di vista fisico valuteremo le condizioni, Kubica sarebbe un’alternativa preziosa in ruoli dove siamo in difficoltà. La base di partenza, però, è lo spirito e siamo sulla strada giusta. Improta? E’ un giocatore che speriamo di recuperare per lunedì, non sarà semplice ma ci speriamo. E’ un giocatore duttile, nella mia idea di calcio un giocatore con la sua gamba può risultare determinante sull’esterno.

Allenamenti – A porte aperte? Non ci avevo pensato, le valutazioni le farà la società. Si potrà anche fare, ma vuol dire che dall’altra parte deve esserci entusiasmo, non so quanto convenga aprire le porte per farci insultare. Da parte mia, comunque, non ho paura perché so di avere la squadra dalla mia parte, ci mette l’anima. Come oggi, però, i calciatori hanno dato tutto.

Talia – E’ un 2002, un prodotto del settore giovanile a cui dare le giuste aspettative. Se ci aspettiamo, però, che siano loro a tirare la carretta vuol dire che non abbiamo capito nulla. Messi al fianco di giocatori importanti che abbiamo potranno dare un grande contributo. Non mi limito ad analizzare la prestazione singola, ma voglio valutare il percorso.

Rigore – Ero a sessanta metri e non ho visto bene, spero che l’arbitro da dieci metri abbia visto meglio. Possiamo parlare di questo o delle due traverse prese, non mi piace. Una squadra di calcio viene valutata se vince o se perde, io valuto il lavoro e oggi l’ho visto. Certo, potevamo avere tre punti in classifica ma anche le altre faticano. Vedrete che da questa partita ne usciremo più forti.

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