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Benevento – Due sacerdoti beneventani scendono in campo e si preparano all’appuntamento decisivo del 4 marzo. No, non stiamo parlando di competizioni sportive legate al mondo ecclesiastico come quelle usualmente organizzate dal Vaticano, ma proprio delle elezioni politiche. E’ delle ultime ore infatti la divulgazione di un lungo documento-appello a firma di 98 personalità appartenenti al mondo cattolico in cui si rende noto l’apprezzamento per il Popolo della Famiglia presieduto da Mario Adinolfi. Per i meno avvezzi, il PdF si è posto due obiettivi in caso di risultato positivo: l’abrogazione della legge sulle Unioni Civili (meglio conosciuta come “legge Cirinnà”) e di quella sul Biotestamento.

Punti cardine, a quanto pare, molto apprezzati dallo schieramento dei 98 ecclesiastici firmatari del documento tra cui figurano anche i sanniti Don Marco Carlucci e Don Gaetano Giuliano, unici due campani insieme al partenopeo Don Salvatore Giuliano: “Le vie della Provvidenza – si legge nel documento – hanno messo in campo nella competizione elettorale il Popolo della Famiglia: un raggruppamento di ispirazione cristiana che si fonda esplicitamente sulla dottrina sociale della Chiesa, con un programma denso di soluzioni che puntano ad investire sulla famiglia naturale (maschio e femmina li creò) e sulla vita, come valore indisponibile, senza lasciare spazio alla “cultura dello scarto” e contrastando l’ideologia gender. Chiediamo ai credenti ed a tutti gli uomini di buona volontà di tenere in considerazione la possibilità di sostenere il Popolo della Famiglia. Un’affermazione importante del Popolo della Famiglia sarebbe l’unico segnale di autentica novità, ed è per questo che il radicalismo di massa tanto lo teme, per far vivere e rappresentare fedelmente in parlamento la speranza nata con i Family Day, di cui il PdF è conseguenza politica, dopo il clamoroso tradimento operato dai vecchi partiti (da sinistra a destra) ai danni di quelle piazze”.

All’interno del testo spiccano gli elementi di contrarietà ai cosiddetti “nuovi diritti” che – si legge – “hanno di fatto impresso all’ordinamento giuridico italiano una spinta violenta, ma non irreversibile, contro la vita e contro la famiglia, contro l’uomo e perciò contro Dio. Ora, a ridosso delle elezioni politiche, è tempo di parlare con chiarezza, altrimenti la prossima legislatura sarà quella del “matrimonio omosessuale egualitario”, dell’utero in affitto, dell’eutanasia e del suicidio assistito, della droga libera: tutte “sciagure umane”, falsi miti di progresso, proposti agli elettori come simboli di avanzamento e scelte di civiltà”.