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Benevento – Un primo piccolo passo, per certi aspetti insperato considerando come si approcciava a questa partita. Il Benevento sbanca Ascoli con una prova fatta di grinta, sudore e un pizzico di malizia che in certe sfide non guasta mai. Non è stata una prestazione da far stropicciare gli occhi, ma poco importa considerando la posta in palio e, soprattutto, come la Strega arrivava all’appuntamento da dentro o fuori. I giallorossi si guadagnano un biglietto per il doppio confronto con il Pisa, regalandosi la possibilità di continuare a sognare quella che di colpo, nell’arco di un solo mese, ha assunto i connotati di una vera e propria impresa. Il settimo posto finale obbliga la formazione di Fabio Caserta a non fare calcoli, vincere e non perdere, non ci sono altre possibilità per raggiungere la serie A. Solo un’ipotetica finale con il Perugia cambierebbe le carte in tavola, ma in questo momento è bene non spingersi troppo oltre con l’immaginazione.

Meglio ragionare “step by step”, iniziando a capire come sia giunto il tempo di mettere da parte antipatie e divergenze. Adesso è il momento di convincersi di un’unica cosa: non dover convivere con i rimpianti e i rimorsi per non averci provato. Deve farlo la squadra, ma devono farlo anche i tifosi. A Letizia e compagni servirà una prestazione di ben altro spessore contro il Pisa. Questa volta non sarà partita secca, bisognerà ragionare sul doppio confronto, ma il Benevento ammirato al “Del Duca”, seppur animato da spirito battagliero, è sembrato fragile, con poche idee e poca forza nelle gambe per creare grattacapi all’Ascoli. La condizione generale non appare brillantissima, molti elementi di spicco stanno tirando il fiato da diverso tempo e in un mini torneo racchiuso nell’arco di due settimane non è sicuramente un biglietto da visita esaltante per la Strega. Proprio per questo l’invito di Fabio Caserta non dovrà cadere nel vuoto e rimanere inascoltato. La spinta del pubblico, poter giocare in uno stadio gremito e colorato di giallorosso potrebbe spingere a fare quella corsa in più che potrebbe essere decisiva. Ci sarà tempo per i bilanci, adesso, invece, è il momento di fare ognuno la sua parte per non dover fare un giorno i conti con i rimpianti.

Non li avranno di certo ad Ascoli, dove il pubblico ha risposto presente. Uno stadio pieno e un tifo incessante: fotografie di un tempo apparentemente lontano. La pandemia ci aveva fatto dimenticare il vero spettacolo di una partita di calcio e ieri sera la cornice di pubblico avrebbe meritato novanta minuti di ben altro spessore sul rettangolo di gioco. E’ bastato, invece, un guizzo di Gianluca Lapadula, l’uomo più odiato dai tifosi bianconeri e quello più discusso in casa giallorossa. Un segno del destino, qualsiasi delle due facce della medaglia si guardi. Rinunciare al “Bambino delle Ande” per buona parte della stagione è stato un errore che si è già trasformato in rimpianto. Sarebbe finita così con l’italo-peruviano a disposizione di Fabio Caserta? Una domanda destinata a rimanere sospesa, senza risposta. Ecco perché adesso è giusto provarci, facendo ognuno la propria parte, squadra e tifosi. Costretta a convivere già con un senso di rimorso, Benevento ha il diritto e il dovere di crederci. Poi sarà quel che sarà…