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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del Coordinamento provinciale di Sannio Fratelli d’Italia.

“Giudizio sospeso per la previsione relativa alla perdita di autonomia del Servizio Epidemologia e Prevenzione. È notizia che l’Azienda Sanitaria Locale di Benevento lo scorso 5 febbraio, con Deliberazione n. 59, ha adottato l’Atto Aziendale. Formulando complessivamente un giudizio positivo ci sentiamo in obbligo, però, di evidenziare che desta non poche perplessità la previsione dell’articolo 21. 1 – UOC Servizio Igiene e Sanità Pubblica/SEP che vede il Servizio di Epidemiologia e Prevenzione perdere autonomia per essere ricompreso nell’ambito di un’unica UOC.  

 
Tale impostazione, oltre a declassare il Servizio ridimensionandone l’identità operativa, non sembra porsi in linea con le norme che ispirano e regolano il Servizio Sanitario Nazionale e Regionale, che vanno dall’art. 4, comma 1, del d.lgs. n. 502/1992 alla Legge Regionale n. 32/1994. È da sempre consacrato che, per una programmazione uniforme dell’assistenza sanitaria di territorio, non può non tenersi conto delle diverse densità abitative e delle caratteriste geomorfologiche del territorio delle aziende sanitarie locali.
 
L’Obiettivo del livello di assistenza sanitaria collettiva passa attraverso un complesso di attività e prestazioni di prevenzione collettiva che tuteli la popolazione dai rischi connessi alle malattie infettive e cronico degenerative, nonché attraverso l’organico esercizio delle attività di prevenzione e il controllo delle malattie infettive e diffusive.  Non può sfuggire che tutte le ASL della Regione, con la sola eccezione di Benevento, non hanno scalfito l’importanza e la centralità del Servizio di Epidemiologia e Prevenzione, confermandone la posizione di Unità Operativa Complessa.
 
La pandemia da Covid-19 ha dimostrato il ruolo strategico assegnato alle UOC – SEP all’interno del Sistema Sanitario. L’organizzazione ordinata dei servizi ha demandato alle Unità Complesse un ruolo chiave nella sorveglianza del virus, nel tracciamento dei contagi, nella gestione dei casi e nella campagna vaccinale, contribuendo in modo significativo a contenere la diffusione del virus e a proteggere la salute della popolazione. L’esperienza del COVID avrebbe dovuto, così, rafforzare l’operatività delle UOC – Servizio di Epidemiologia e Prevenzione e non certo sminuirla. Il riconoscimento di Unità Operativa Complessa, distintamente dedicata, dovrebbe rappresentare un punto fermo, non negoziabile.  Sicuramente l’ASL di Benevento, nella sua azione operativa, terrà debitamente conto: che il rischio di nuove pandemie non può ritenersi dissolto; che le malattie come il cancro, quelle cardio-vascolari e il diabete rappresentino una delle maggiori cause di morte e disabilità nel mondo; che la prevenzione e il controllo delle malattie infettive, come la tubercolosi, le malattie sessualmente trasmissibili e l’HIV, ancora attuali nella realtà, siano indispensabili. 
 
Questi sono i temi e le sfide che una UOC – Servizio di Epidemiologia e Prevenzione è chiamata ad affrontare e la recente storia avrebbe dovuto portare a rafforzarla, per far fronte alle sfide che ci attendono, a tutela della salute della popolazione e del futuro del Paese. È il momento di investire in risorse umane e tecnologiche per potenziare le capacità di sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie. Rimane, altresì, fondamentale migliorare la collaborazione tra l’UOC Servizio di Epidemiologia e Prevenzione con gli altri enti e istituzioni che si occupano di salute pubblica.
Il nostro auspicio è che l’ASL di Benevento riveda la sua impostazione e riassegni al sistema pubblico un Servizio di Epidemiologia e Prevenzione, organizzato con una propria e distinta Unità Operativa Complessa, per dare significato e concretezza ai principi fondanti la sanità pubblica quali universalità, equità e solidarietà”.