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Montesarchio (Bn) – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Marco Castaldi, legale rappresentate della sezione di Benevento della Lega Nazionale per la Difesa del Cane, in merito ad episodi di avvelenamenti di cani nel centro caudino di Montesarchio. Questo il suo racconto dei fatti.

In data 06 aprile 2021 venivo a conoscenza di alcuni episodi di presunto avvelenamento ai danni di animali verificatisi nel Comune di Montesarchio. Nello specifico, parlando con alcune volontarie che operano sul territorio venivo a sapere che il giorno 15 marzo 2021 nei pressi di Via Lamarmora, in un terreno di campagna, venivano trovati senza vita due cani randagi (un maschio di colore bianco e marrone ed una femmina di colore bianco e nero) riversi su un lato e senza lesioni esterne. Un terzo cane (maschio di colore bianco) veniva trovato ancora vivo ma in preda ad atroci sofferenze. Gli abitanti della zona contattavano ii numero verde per ii pronto soccorso animali (istituito dalla Regione Campania) per cui giungevano sul posto i veterinari dell’Asl che constatavano ii decesso dei cani e prelevavano dei campioni di cibo per farlo analizzare. Intanto l’operatore EMPA (ente convenzionato con l’Asl veterinaria di Benevento per ii servizio di cattura degli animali vaganti) trasferiva ii cane ancora vivo presso l’ambulatorio ASL di San Giorgio del Sannio e avvisava la volontaria animalista che giungeva sul posto e reperiva informazioni dalle persone presenti. Insieme ai veterinari dell’ASL, la volontaria ispezionava la zona alla ricerca di altro cibo sospetto e fotografava le carcasse dei due cani successivamente trasferiti presumibilmente presso l’Istituto zooprofilattico per l’esame necroscopico.

Durante ii colloquio intercorso con le volontarie, venivo a sapere che in data 04 Aprile 2021 altri due cani venivano presumibilmente avvelenati: intorno alle 21, infatti, nei pressi di Via Costantino Grillo veniva notato da alcuni passanti un  cane  (maschio  di   colore bianco e arancio) steso sull’asfalto e  agonizzante con sintomatologia tipica dell’avvelenamento. Intanto, grazie ad un passaparola, giungevano sul posto altre volontarie animaliste. II cane veniva soccorso dal servizio veterinario ASL e trasferito dall’operatore EMPA del servizio di cattura presso l’ambulatorio ASL di San Giorgio del Sannio dove moriva il mattino seguente. Poco più tardi un altro cane (maschio di colore nero e  bianco) veniva trovato senza vita in un terreno privato dalle volontarie di cui sopra, recuperato dall’operatore EMPA e anche lui trasferito all’ambulatorio veterinario ASL di San Giorgio del Sannio. Questi episodi sono davvero drammatici e lasciano immaginare che dietro la morte di questi poveri animali si nasconda una persona pericolosa che abbia utilizzato una sostanza nociva o tossica per ucciderli. Purtroppo non e la prima volta che sul territorio di Montesarchio assistiamo a queste atrocità: già nel 2018 diversi cani randagi furono vittime di avvelenamento, come confermato dagli esami necroscopici effettuati presso l’istituto zooprofilattico.

Uccidere animali con crudeltà e senza necessità è un gesto criminale che denota pericolosità sociale. Non è possibile che l’autore di questi avvelenamenti giri indisturbato e continui a mietere vittime. Peraltro l’utilizzo di veleni e vietato dall’Ordinanza del Ministero della Salute def 12 luglio 2019, prorogata nel 2020, recante “norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati”. Questa pratica oltre ad essere illegale può risultare pericolosa non solo per gli animali ma anche per le persone e l’ambiente.

Ai fini investigativi sarebbe utile ascoltare i residenti dalla zona che potrebbero fornire informazioni rilevanti per risalire al colpevole e soprattutto acquisire i filmati delle telecamere presenti su Via Napoli tra cui quelle della Caserma dei Carabinieri di Montesarchio (che si trova nei pressi di via Costantino Grillo). Alla luce di quanto esposto, il sottoscritto Marco Castaldi presenta formale denuncia e chiede che si proceda nei confronti di chiunque verrà riconosciuto responsabile del  reato di uccisione  di animali ex art. 544 bis c.p., del reato di maltrattamento di animali ex art. 544 ter c.p. e di altri eventuali reati che saranno ravvisati a seguito delle indagini”.