Napoli – Pene confermate per sei imputati, derubricazione del reato e prescrizione per altri due, e una assoluzione: si conclude così il processo di secondo grado celebrato a Napoli riguardante la bancarotta della “Cammo” di Morcone, cooperativa della provincia di Benevento.
In primo grado, il 18 febbraio 2020 il Tribunale di Benevento aveva condannato per bancarotta gli amministratori Nicola Parcesepe, Guglielmo Fusco, Antonio Parlapiano e Pasquale Rinaldi nonché i membri del collegio sindacale Antonella Di Mella, Tommaso De Capua, Antonella Gramazio per concorso mediante omissione in bancarotta.
Ieri la terza sezione della Corte di Appello di Napoli ha assolto Gramazio, difesa dall’avv. Giuseppe Maturo di Benevento, per non aver commesso il fatto. Il Giudice ha riconosciuto che, nelle veste di membro del collegio sindacale, è intervenuta dopo l’insolvenza e per questo motivo era estranea ai fatti contestati dagli inquirenti.
Per Di Mella difesa dall’avvocato Andrea De Longis di Benevento e per De Capua difesa dall’avvocato Antonio Barbieri dello studio Aricò di Roma, è stato esclusa ogni ipotesi di concorso mediante omissione dolosa nella bancarotta attribuita agli amministratori ed è stata pertanto ritenuta un’ipotesi di bancarotta semplice colposa con dichiarazione di prescrizione del reato. Confermata invece la sentenza per i restanti imputati.
“Attendiamo di leggere la motivazione – ha commentato l’avvocato Antonio Barbieri – ma intanto prendiamo atto che è stata esclusa ogni ipotesi di condotta dolosa per i membri del collegio sindacale, i quali hanno sempre operato con correttezza e linearità”.