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Se il Benevento deve retrocedere, deve farlo per i propri demeriti e non per direzioni di gara che continuano a condizionare le prestazioni (già deficitarie) della Strega. Una premessa d’obbligo, perché i giallorossi si sono dovuti scontrare non solo con il Bari, ma anche con le decisioni di Piccinini di Forlì e Abisso di Palermo, rispettivamente arbitro e responsabile al var al “San Nicola“.

Non è un’attenuante, forse il Benevento avrebbe perso lo stesso contro i biancorossi, ma l’impatto alla gara faceva presagire ben altro. Nonostante il peso dei risultati arrivati dagli altri campi (vittorie di Venezia a Cosenza), i sanniti riescono inizialmente a mettere alle corde i pugliesi. Stellone presenta sei novità rispetto alla debacle di Pisa, lanciando dal primo minuto il baby Carfora. La verve del 2006 sembra avere un effetto balsamico sullo sterile attacco beneventano, nonostante manchino occasioni degne di nota. Con il passare dei minuti, però, il Bari riesce a prendere le misure, affacciandosi in avanti con una punizione di Pucino respinta da Paleari. Il quadro di una gara sostanzialmente equilibrata  muta radicalmente quando arbitro e var decidono di prendersi la scena. Prima negando un solare rigore per fallo di mano di Vicari su girata di Pettinari, optando per un fallo di Viviani su Cheddira, e poi spedendo Acampora sotto la doccia per due gialli che definire generosi è un eufemismo. In inferiorità numerica, il Benevento finisce inevitabilmente per abbassarsi, la condizione peggiore per una squadra che fatica a segnare. Cheddira grazia la Strega dopo un errore di Foulon e all’intervallo si arriva comunque in parità. 

Nella ripresa Mignani si gioca la carta Morachioli, aumentando il peso offensivo della sua squadra. L’ex Renate si rivela una spina nel fianco, dando il via all’azione che porta al calcio di rigore. Palla in area per Cheddira, il marocchino calcia trovando la determinante chiusura di Foulon. Nello slancio, però, il belga pesta il piede dell’avversario, inducendo Abisso a richiamare Piccinini al var. Nessuna assoluzione, neanche il fatto che Cheddira calci prima del contatto convince l’arbitro: calcio di rigore che Antenucci trasforma nonostante il tocco di Paleari. E’ il segno della resa definitiva per la Strega. Folorunsho ritrova il campo sfiorando subito il raddoppio, un appuntamento solo rimandato di pochi minuti. Viviani rimedia due gialli, questa volta giusti, in un amen, il secondo per un fallo a limite d’area su Antenucci. Punizione che il giocatore di origini nigeriane trasforma con la deviazione decisiva di Letizia. Il finale di partita è pura accademia, il tempo per prendere coscienza di una situazione ancora più complicata. I play out distano cinque punti (il Perugia però ha una gara in meno) e le prossime due gare casalinghe hanno il sapore di un decisivo dentro o fuori.

Bari-Benevento 2-0

Reti: 9’st Antenucci (rig.), 26’st Folorunsho 

Bari (4-3-1-2): 18 Caprile; 25 Pucino, 6 Di Cesare, 23 Vicari (30’st 21 Zuzek), 27 Mazzotta; 80 Benedetti, 17 Maiello, 4 Maita (1’st 14 Morachioli); 63 Bellomo (30’st 79 Molina); 7 Antenucci (43’st 5 Matino), 11 Cheddira (21’st 90 Folorunsho). A disp.: 1 Frattali, 30 Ceter, 93 Dorval, 31 Ricci, 10 Botta, 9 Esposito, 26 Scheider. All.: Michele Mignani

Benevento (3-4-2-1): 21 Paleari; 3 Letizia, 55 Veseli, 31 Tosca; 16 Improta, 24 Viviani, 4 Acampora, 18 Foulon; 8 Tello (30’st 6 Kubica), 35 Carfora (26’st 7 Karic); 9 Pettinari (21’st 25 Simy). A disp.: 12 Manfredini, 22 Lucatelli, 15 Glik, 80 Koutsoupias, 27 Schiattarella, 11 Jureskin, 10 Farias, 28 Ciano, 20 La Gumina. All.: Roberto Stellone

Arbitro: Marco Piccinini di Forlì

Assistenti: Filippo Meli di Parma e Nicolò Cipriani di Empoli

Quarto ufficiale: Fabio Pirrotta di Barcellona Pozzo di Gotto

Var (AVar): Rosario Abisso di Palermo (Stefano Alassio di Imperia)

Ammoniti: Maita per il Bari, Acampora, Letizia, Tello, Veseli, Viviani per il Benevento

Espulsi: al 38’pt Acampora per s.a., al 25’st Viviani per s.a.

Note – Recupero: 2’pt, 5’st. Fuorigioco: 5-0 per il Benevento. Angoli: 3-3

Bari-Benevento, le pagelle: Acampora-Viviani rossi diversi, Carfora unica luce

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