Benevento – Gli esponenti della Curva Sud sono intervenuti con un lungo comunicato per esporre la loro opinione sul disimpegno annunciato da Oreste Vigorito e sulle tensioni degli ultimi giorni. Il testo:
Abbiamo osservato attentamente tutto ciò che è accaduto negli ultimi giorni. Ci siamo presi un po’ di tempo prima di esprimere le nostre considerazioni per preservare quella razionalità che ci ha sempre contraddistinto. Partiamo dal presupposto che ognuno è libero di dire come la pensa, su questo non ci sono dubbi. Ciò che vogliamo sottolineare è come da tempi si sia persa la giusta lucidità per motivi che facciamo fatica a comprendere.
Quest’anno i beneventani non sono stati vicini alla squadra. La media spettatori parla chiaro: siamo tornati ad essere quei tremila che hanno buttato il sangue in serie C, quello zoccolo duro che non lascerà mai e poi mai questi colori. Il fatto curioso è che, se prendiamo in considerazione i social, il numero di persone che parla e sputa veleno sul Benevento è maggiore rispetto a chi viene allo stadio. Cosa significa tutto questo? Significa che c’è gente che si è arrogata il diritto di assumersi il compito di creare un clima di tensione, senza però mai fornire il proprio contributo alla causa. Forse perché hanno conti in sospeso con Vigorito? Chi lo sa.
Smettiamola di riempirci la bocca con le trasferte a Calitri o a Solofra, fatte in Interregionale. Ci conosciamo tutti, sappiamo chi c’era. Ciò che hanno vissuto in pochissimi non deve essere vostro motivo di vanto. Sono diritti che non meritate perché avete disertato una serie B a vincere, come potete immaginare di essere presenti in serie D?
Noi abbiamo sempre mostrato vicinanza al Benevento Calcio, sobbarcandoci migliaia e migliaia di chilometri senza battere ciglio. Perché lo stadio dovrebbe essere aggregazione e fratellanza, un luogo da cui i problemi personali devono restare fuori. Il Benevento non deve essere oggetto delle vostre frustrazioni. Non si può sentire la frase “se resta Caserta non andrò allo stadio”, siete tifosi dell’allenatore o della maglia? Il problema è che manca il senso di appartenenza.
A noi non interessa chi è il tecnico o il direttore sportivo. A noi interessa che la maglia venga sudata e onorata. Se ci sono problematiche, non sfoghiamo la rabbia sui social, ma proviamo ad affrontare la questione guardando negli occhi i diretti interessati, sempre per un bene comune che si chiama Benevento Calcio. A Pisa, dopo l’eliminazione, chi era presente allo stadio ha riservato applausi, mentre chi era a casa si limitava a sputare sentenze sui social in maniera gratuita. Il Benevento deve essere un bene comune da preservare, anche perché ci è rimasto solo questo in una città che si sta spopolando per mancanza di lavoro e di prospettive. Noi ci saremo in qualsiasi categoria, sia chiaro, ma sarebbe da folli negare la crescita della società negli ultimi sedici anni. Così come sarebbe da folli contestare dopo aver perso una semifinale play off per andare in serie A, dopo che nessuno l’aveva messa in programma e dopo che già si stava delineando la nuova stagione con la scelta del ritiro. Sono dati di fatto incontrovertibili e ci limitiamo a sottolinearli, così come un dato di fatto che negli ultimi anni ci sono state due serie A e quattro serie B di alto livello. Chi ama la maglia, chi ama la città, non può mettere in discussione tutto questo, ma soprattutto prima di parlare e criticare occorre darsi da fare con il sostegno e la presenza.
Così come dovrebbero fare di più quelle istituzioni che adesso stanno facendo a gara nello scrivere comunicati per esprimere solidarietà a Vigorito. Non vogliamo dilungarci troppo sull’argomento, diciamo solo due parole per non scrivere un romanzo: questione stadio. Facciano tutti un mea culpa e proseguiamo nel cammino che ha permesso a questa realtà di farsi apprezzare per sportività e per correttezza, non per ignoranza e ingratitudine. Chiediamo direttamente a Vigorito di ritornare sui suoi passi e di dare vita quanto prima alla campagna abbonamenti perché siamo desiderosi di tornare allo stadio e di incitare, come sempre, la nostra Strega. Chi ama questi colori non molla mai.