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Il Museo del Sannio ha fatto da fondale per una discussione sulla presenza, in un determinato momento della storia, di cento Chiese nella cinta urbana di Benevento. La discussione, svolta dal docente Giovanni Araldi, ricercatore di storia medievale all’Università degli Studi di Salerno, rientrava nel progetto “Per i 150 anni del Museo del Sannio (1873-2023): una nuova immagine per un nuovo centro di cultura”, curato dal professor Marcello Rotili, coordinatore scientifico dell’Istituto.
Il tema dell’incontro “Benevento: la città delle cento chiese” si è sviluppato dopo un’introduzione del coordinatore Rotili e un intervento del Presidente della Provincia Nino Lombardi. Il primo inquilino della Rocca  ha sottolineato come il Sannio rappresenti uno scrigno di ricchezza e uno spaccato di storia: “Nel periodo storico discusso da Araldi c’è stata una forte migrazione in questo territorio, ma Benevento ha rappresentato un crocevia dal punto di vista sociale ed economico”.
E’ quindi toccato al docente relazionare: “Grazie ai miei studi ho potuto  sviluppare al meglio  queste conoscenze. Volevo far emergere una peculiarità del territorio sannita, non solo nell’ambito del Mezzogiorno medievale ma in tutta Italia. E’ un’espressione tuttavia inesatta parlare di 100 chiese, essa pecca per difetto. Le chiese erano anche di più e configurano un fenomeno eccezionale. Una città che tra l’undicesimo e il dodicesimo secolo vive una fase di intensissimo sviluppo su tutti i piani, quello culturale, quello economico, quello artistico e anche sui piani religioso e urbanistico. La proliferazione di questi luoghi di culto all’interno della cinta muraria rappresenta un fenomeno multifattoriale e ha consentito di gettare uno sguardo a Benevento dal punto di vista religioso, economico sociale e artistico, in quanto ciascuna di queste 100 chiese era dotata di arredi liturgici. Si è trattato di una stagione di boom, se vogliamo la seconda rispetto all’età  altomedievale”.
Il docente ha poi snocciolato molti dati soffermandosi su un particolare: “Ho trovato un documento molto interessante e simpatico di due parroci che litigano per l’appartenenza ad una o all’altra parrocchia di alcune famiglie di beneventani. Giungono alle mani perché ciascun parroco reclamava per se questi parrocchiano. Ovviamente dietro c’era anche un interesse economico”.