- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Benevento – Il paradosso è che perfino il portiere della Juventus, Szceszny, ha sognato per un attimo di essere Alberto Brignoli. A rivelarlo è Tuttosport, che ha intervistato l’estremo difensore del Benevento, autore del “gol dell’anno”, cercando di carpirne segreti e doti nascoste. Con estrema sincerità Brignoli ha risposto alle domande rivelando che segnare un gol in realtà non è mai stato il suo vero sogno: “Sono felice delle parole di Sczeszny, il mio desiderio più grande non è mai stato segnare ma entrare al 90′ e parare un rigore decisivo in Champions”, ha dichiarato l’ex numero uno del Perugia che ha poi confidato anche tante delle sue manie: “Sono un maniaco dell’ordine. In campo sono molto estroso, ma nella vita privata voglio che ogni cosa sia al suo posto, a partire dal mio comodino”. Poi quel problema con i pensieri da gestire quando la palla è nella metà campo avversaria: “Non è facile, a inizio carriera mi capitava di pensare soprattutto a quello che avrei dovuto fare dopo la partita. Magari respingevo il pallone, l’azione ripartiva e io cominciavo a pensare che avrei dovuto fare benzina visto che subito dopo avrei dovuto raggiungere l’aeroporto. Quando l’azione è lontana è facile avere dei flash, poi sono migliorato”. 

Il momento più alto della carriera è stato proprio il gol al Milan: “Ho vissuto una settimana incredibile. Innanzitutto mi sono trovato 400 messaggi sul cellulare, molti di gente sconosciuta. Ho incorniciato sia i guanti che la divisa di quel giorno, non potevo fare altrimenti. Ora l’iobiettivo è giocare dieci anni in serie A, non sogno di fare il terzo portiere della Juventus perché ho 26 anni e accettando quel ruolo sai che non giocherai mai. La parata che mi dà più soddisfazione? Preferisco le uscite, sarebbe stupendo farne una in Champions evitando un gol di Messi”.