- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Ponte – Può finalmente brindare al primo successo stagionale il Ponte. Marco Candrina inizia a raccogliere i frutti del lavoro svolto, nonostante la propria squadra abbia palesato le solite difficoltà. In una sfida condotta per larghi tratti, i giallorossi hanno infatti rischiato di vanificare il tutto non capitalizzando la mole di gioco prodotta e incassando l’iniziale vantaggio del Carotenuto.

Preferisco mantenere un profilo basso ma questa squadra anche nelle ultime due sconfitte aveva dimostrato di giocarsela ad armi pari e a viso aperto“, commenta a caldo l’ex difensore del Benevento, “era capitato anche contro il San Tommaso di avere quattro, cinque occasioni per segnare senza però riuscire a sfruttarle. Paghiamo un pizzico di inesperienza e un pizzico di mancanza di fiducia nei nostri mezzi. Non dimentichiamoci, però, che la rosa è molto giovane. Oggi, tolti gli under, c’erano in campo tanti ragazzi classe 1994 e 1995. Abbiamo pochi giocatori di esperienza sui quali fare affidamento in determinate circostanze“.

Tra i ragazzi che hanno fatto bene c’è soprattutto Matteo Santamaria. Il classe 2000 ha giocato con personalità contro il Carotenuto, facendo intravedere qualità importanti. “Santamaria è un ragazzo sul quale punto. Chi dimostra in allenamento di poter giocare verrà sicuramente preso in considerazione. In quel ruolo avevo schierato Capitanio nelle ultime partite ma in questa settimana, anche durante l’amichevole che abbiamo disputato con la Primavera del Benevento, ho visto meglio Santamaria“, racconta Candrina, “io, comunque, punto su tutti i ragazzi della rosa, anche quelli della Juniores devono sentirsi parte integrante del progetto Ponte. Il loro campionato inizierà lunedì e periodicamente mi interfaccerò con i tecnici Varricchio e Mortaruolo per sapere quali ragazzi potrebbero fare al caso della prima squadra“.

La vittoria col Carotenuto, intanto, potrebbe rappresentare il punto di svolta per l’intero gruppo: “Forse sono l’unico a essere puntiglioso perché il morale del gruppo è stato sempre alto anche nei momenti di maggiore difficoltà. Questa squadra deve solo prendere fiducia nei propri mezzi e non deve avere paura di giocare il pallone per far emergere le proprie qualità“.