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Benevento – La questione abitativa continua a rimanere nell’ombra. Intanto le case popolari restano fatiscenti e i cittadini che le abitano chiedono interventi, compilano domande che puntualmente non ricevono risposta. Il tema è stato oggetto di discussione questa sera in Cgil. Alla scarsa manutenzione si aggiunge la precarietà dell’Istituto Autonomo Case Popolari che resta commissariato. 

Non viene rinnovato il contratto decentrato da due anni- ha spiegato il segretario provinciale Rosita Galdierol’ente versa in una condizione di instabilità con un buco di bilancio che pone la necessità di capire come è stato gestito nel corso degli anni”.

 Interessa ora capire quale può essere il ruolo che può giocare l’istituto, secondo la Cgil fondamentale di rilancio della città.

Ci troviamo invece alloggi fatiscenti, abbiamo voluto per questo accendere i riflettori su questa condizione e chiediamo all’amministrazione di intervenire con un tavolo con lo Iacp per capire in quale condizione versano le case popolari e come possiamo insieme intervenire per far sì che l’edilizia residenziale vada nella direzione di rendere gli alloggi civili ed abitabili.  In caso contrario,  continueremo ad avete una città con case popolari fatiscenti ridotte a dei ghetti emarginate dal resto del comparto urbano”.

La fase transitoria in cui versa l’ente Iacp non favorisce l’operatività dell’ente, lo conferma il Segretario Regionale del Sunia Antonio Giordano

L’Acer dovrebbe, infatti,  accorpare i cinque istituti autonomi che diventeranno dipartimenti.  “Purtroppo questo passaggio non è decollato, siamo dinanzi ad una serie di rinvii che hanno portato ad un commissariamento che sta durando e che sta portando gli istituì alla paralisi. Anche a Benevento di housing sociale non se ne parla ne è stato previsto un minimo di finanziamento, né sono stati restituiti al settore i 600 milioni di euro sottratti per la questione del debito della sanità. Oggi abbiamo una situazione che vede zero finanziamenti nessun intervento, a Benevento la situazione è paradossale con un bando di assegnazione che ancora non è stato approvato”. Necessaria invece una riforma dell’edilizia pubblica, ed in questa situazione di stallo il  risultato è che si riduce tutto ad uno scarica barile.

I comuni chiedono alla Regione che non interloquisce con lo Stato ed il risultato è che non esiste una politica abitativa nazionale.  Faremo iniziative che mirano a creare un’alleanza strategica tra SUNIA e rappresentanti dei lavoratori,  credo sia venuto il momento di dare una svolta, lanceremo una campagna per cominciare ad uscire da questa situazione, speriamo di risolvere ad avere l’attenzione necessaria”