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Tempo di scrutini anche per le Università italiane. Come ogni estate, il Censis (Centro Studi Investimenti Sociali) ha dato i voti agli atenei – statali e non – disseminati lungo lo “Stivale”. A pubblicare la classifica, questa mattina, il quotidiano “La Repubblica”.

E diciamo subito che il Sannio resta nelle retrovie. Valutata nella graduatoria che tiene insieme i piccoli atenei, quelli dove la popolazione studentesca non supera i 10mila iscritti, l’Università degli Studi del Sannio conquista un punteggio medio pari a 76,2. Valutazione che le vale l’ottavo posto in una gara che comprende soltanto 9 competitori. Per intenderci, soltanto la cugina del Molise, con 74,5, fa segnare un voto più basso.

Considerando i sei parametri presi a riferimento, la buona notizia arriva dal grado di “internazionalizzazione” dell’Unisannio. Sono 80 i punti riconosciuti all’ateneo beneventano, superata soltanto da Camerino, Foggia e Cassino. Positivo, a voler essere ottimisti, anche il riscontro ottenuto per le “strutture” e le “comunicazioni e servizi digitali”. Assolutamente negativa, invece, la pagella per quanto riguarda le voci “servizi” e “borse”. Basso, per concludere, anche l’indice di “occupabilità”, introdotto per la prima volta proprio quest’anno.

Restando ai piccoli atenei, resta inavvicinabile – almeno per il Censis – il livello qualitativo dell’Università di Camerino, capace di guadagnarsi ben 93 punti. Lontane, da Benevento, anche le performance di Foggia (82,2), Cassino (82), Basilicata (81,3), Insubria e Teramo (entrambe a 80,5). Più alla portata, invece, Reggio Calabria (78,2) e Tuscia (77,5).

Il bicchiere mezzo pieno.

Allargando lo sguardo agli altre atenei campani, il giudizio sulle valutazioni espresse per l’Unisannio cambia. Meglio dell’università beneventana fa solo Salerno, che presenta la miglior pagella in assoluto, tanto da meritarsi un lusinghiero 85,2 e il sesto posto nella classifica dei “grandi” atenei (tra 20mila e 40mila iscritti).

Pollice verso per la Federico II di Napoli: per la più antica università pubblica del mondo, soltanto 69,7 punti e il decimo – e ultimo – posto tra gli atenei “mega”. Male, tra i “medi”, anche gli altri due atenei statali di Napoli, con la Parthenope terzultima (74,0), e l’Orientale addirittura ultima (73,7).