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L’indiscrezione riportata su queste colonne di smottamenti politici in seno alla compagine mastelliana di ‘Noi di Centro’ ha mosso le acque della politica locale, poiché i nomi indicati tra quelli papabili di eventuali ‘divorzi’ da Clemente Mastella sono di spicco tra quelli sanniti del partito del sindaco di Benevento.
Ma a ‘smentire’ il gossip politico, ancor più ed ancor prima dei diretti protagonisti, ci ha voluto pensare Claudio Mosè Principe, recentemente entrato nelle file della Lega di Salvini, che ha voluto precisare alcuni punti.

Antonio Di Maria è innanzitutto un amico ma con il quale non ho parlato di ‘migrazioni politiche’ – ha sottolineato l’esponente sannita dei salviniani – non farei una cosa del genere: corteggiare esponenti politici di altri partiti. Invero, sono gli amministratori di tanti comuni che mi contattano per chiedere di intercedere in ‘questioni romane’ che riguardano le rispettive amministrazioni, cosa alla quale mi presto ben volentieri per amicizia. Posso anche aggiungere che la Lega vedrà tanti ingressi di amministratori, già dopo le festività natalizie e fors’anche in una manifestazione pubblica con lo stesso Salvini a Benevento, ma questo si vedrà. Adesso è presto per fare annunci ma il partito leghista conterà nel Sannio più di quanto conti al momento e di questo ne sono certo”.

Intanto Principe ha anche la moglie, Luigia Piccaluga, in seno all’opposizione consiliare di Palazzo Mosti. “Per il momento mia moglie resta all’interno della compagine di opposizione guidata da Luigi Diego Perifano. In verità, devo ammettere, che si tratta di una contrapposizione alla maggioranza un po’ leggera. Ci dovrebbe essere maggiore incisività. Il solo Perifano, preziosissimo ed unico in tal senso, non può bastare”.

Banchi dell’opposizione nei quali siedono membri del Pd ‘travolti dall’insolito destino del mare, stavolta, di dicembre’ divenuto impetuoso con il commissariamento deciso al Nazzareno. “Non dovrei occuparmi di vicende di altri partiti – ha precisato Principema lo faccio esclusivamente per testimoniare una vicinanza personale ai diretti interessati e non per un giudizio strettamente politico che pur è misero sulla vicenda. Però, mi chiedo come un segretario nazionale che ha perso le elezioni politiche per una mancanza di visione strategica, incapace di stringere alleanze, per di più dimissionario, poi possa macchiarsi di un atto così ignobile come il commissariamento di una classe dirigente locale che solo poche settimane fa ha assunto una decisione democratica e politica al 95% degli aventi diritto. Davvero Cacciano e anche l’amico Del Basso De Caro, ma anche i vari Palumbo e tutti gli altri hanno subìto un atto inqualificabile. E neppure riesco a capire Mortaruolo e la Pepe che pur sono persone intelligenti e capaci, cosa se ne facciano di un partito ridotto in queste condizioni. Non resterebbe nulla su cui ricostruire, solo macerie”.

Infine uno sguardo all’amministrazione comunale e con essa al percorso politico di Clemente Mastella. “Il Sindaco dovrebbe occuparsi della città e casomai attorniarsi meno di ‘yes man’ e più di persone capaci di coadiuvarlo. – ha sottolineato il leghista sannita – Vedo una sua maggiore presenza sulle questioni del territorio, ma anche una costante attenzione alla ricerca di uno spiraglio futuro. Mastella dovrebbe pensare alle importanti questioni sul tavolo. C’è la grossa faccenda irrisolta della questione dell’acqua, ci sono le questioni del dissesto e dell’organismo di liquidazione, ma penso anche al Pnrr ed alle faccende opache legate al Lumode e piazza Risorgimento. Insomma tante, troppe cose di cui il sindaco dovrebbe occuparsi sul piano amministrativo. Poi, sul piano più strettamente politico, posso immaginare che Mastella possa essere abbandonato da tanti amministratori e seguaci. Per il momento, però, non da Di Maria o quanto meno l’ex presidente della Provincia non ha interloquito con me o con persone a me avvicinabili, di certo senza che io lo potessi sapere”.

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