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Benevento – “La musica al posto dei proiettili può colpire i cuori e chi comanda rinsavisca. Solo la pace può portare l’uomo alla fratellanza e umanità”. Il Conservatorio ‘Nicola Sala’ e la banda della Polizia Penitenziaria sono scesi insieme in piazza per esortare alla pace con il linguaggio universale delle sette note. Il conflitto in Ucraina non mostra alcuna prospettiva di soluzione e nessuna intenzione di cessare: così continuano a mobilitarsi le istituzioni sannite in favore  della pace, della solidarietà e di una riconquista dei valori fondamentali dell’umanità. 

Il Conservatorio di Benevento, in questa lotta di principi, ha schierato anche un tenore e un soprano, mentre la Penitenziaria ha fatto scendere in piazza 33 musicisti. La formazione mista, ma unita nel nome della pace, è stata accolta e salutata da tanti cittadini e autorità. Erano infatti presenti, questa mattina, il Prefetto Carlo Torlontano, il sindaco Clemente Mastella, il presidente del Conservatorio Antonio Verga e il direttore Giosue Grassia. Il programma prevedeva una apertura solenne con l’inno nazionale italiano e a seguire quello ucraino e quello europeo. È stato un momento toccante per testimoniare che Italia ed Europa sono vicini all’Ucraina non solo fisicamente, ma anche spiritualmente. Verga ha illustrato il significato dell’iniziativa: “Volevamo far sentire che il Conservatorio fosse vicino al popolo ucraino e volevamo portare un messaggio di pace per l’umanità. Non possiamo stare in guerra. I nostri valori sono la fratellanza e l’umanità. Non potevamo restare fermi, indifferenti, vedendo il dolore di mamme giovani bambini”. Il direttore della banda della Penitenziaria, il commissario Fausto Remini, a sua volta ha commentato così il concerto-evento: “La pace deve tornare il prima possibile. Noi come Corpo di Polizia siamo contro ogni tipo di barbarie e contro ogni guerra”.