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Benevento – Dopo le dichiarazioni di Nunzia De Girolamo  nel corso della conferenza stampa di oggi,  arriva la replica della candidata grillina.

Breve storia triste: una giovane avvocatessa si entusiasma per un politico allora in auge (che successivamente sarà condannato e dichiarato decaduto dalla carica), grazie ad una pigotta entra nelle sue grazie, diviene un volto noto del partito (cofondato da un signore attualmente in carcere per associazione esterna di stampo mafioso), addirittura ministro dell’Agricoltura. Nel 2013 “tradisce” il suo mentore e va con Alfano nel Nuovo Centrodestra, conservando la poltrona. Nel 2014 il M5S presenta mozione di sfiducia per i fatti dell’ASL di Benevento (per i quali è stata rinviata a giudizio). Nel 2015 torna alla “casa del padre”. Più di recente è stata vittima (senza accorgersi di nulla) di una machiavellica operazione ordita da Clemente Mastella (con il quale si era scambiata illo tempore accuse irripetibili), che di fatto è divenuto il ras berlusconiano nel Sannio, e da maggiorenti del suo stesso partito in Campania (che lei stessa definisce «manine invisibili»). Ora torna dal suo esilio romagnolo, e non trova di meglio da fare che attaccare il M5S, dimostrando ancor di più la nostra forza. Non possiamo che ringraziarla.

Una miracolata della politica come lei (figlia di Nicola De Girolamo, dominus del Consorzio Agrario in Liquidazione coatta Amministrativa), che ha fatto figure barbine ogni qual volta si è misurata con il voto vero, simbolo della selezione per telegenicità fatta dal centrodestra (e dal centrosinistra renziano), che a Benevento c’è solo per gestire potere (come la vicenda ASL plasticamente dimostra), potrebbe avere il buon gusto di tacere su chi la sua vita se l’è costruita pezzo a pezzo, guadagnando stima in questa terra.

«Chi votare il prossimo 4 marzo»? Da una parte c’è lei, in rappresentanza della casta bipartisan (il matrimonio con il piddino Boccia ci dice quanto siano di facciata le contrapposizioni mediatiche), dall’altra noi, espressione di questa città in cui abbiamo lavorato per emergere con le nostre forze.

Mi auguro, da donna e madre fedele ai propri impegni, che la signora, dopo il 4, possa dedicarsi a tempo pieno alla bambina, come io ho fatto fino ad oggi“.