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Galeotto fu quel manifesto e chi lo scrisse. Non ce ne voglia il sommo poeta se ci ispiriamo ai suoi versi per raccontare fugaci cose terrene. Ma tanto è bastato, un manifesto, per mandare in tilt l‘universo deluchiano sannita.

I fatti: erano da poco trascorse le sedici quando ha cominciato a girare sui social il programma dell’iniziativa che sabato vedrà protagonista Vincenzo De Luca. Il governatore sabato mattina sarà a Vitulano, in località Pianoro di Camposauro, per parlare della nuova legge sull’agricoltura contadina.

Nulla di particolare, fin qui. A organizzare l’evento, la Confederazione Italiana degli Agricoltori. Saluti affidati, da programma, al padrone di casa, il sindaco Raffaele Scarinzi e al presidente della Cia Benevento Raffaele Amore.

Nulla quaestio, ancora. E niente da dire pure per la presenza in scaletta di Alessandro Mastrocinque, presidente regionale dell’organizzazione degli agricoltori. Ci sta.

Ma poi c’è Erasmo Mortaruolo. E qui sì che la situazione si complica.

I telefoni cominciano a squillare. “Non esiste! Un solo candidato consigliere sul manifesto! Chi ha autorizzato questa disparità? Chiamerò il Presidente!“.

Il contenuto delle conversazioni, ovviamente, è pure fantasia. Ma quello che accade nel giro di pochi minuti è realtà: il manifesto scompare. Cosa è successo? Il tempo della domanda e rieccolo. Modificato. Via tutti: resta solo il nome di Vincenzo De Luca (non informato della versione ‘large’ del manifesto). E pace fu.

Prima delle telefonate

Dopo le telefonate