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Reinserire il detenuto e, allo stesso tempo, mettere insieme le realtà che operano nel contesto giudiziario: sono questi gli obiettivi del protocollo d’intesa firmato questa mattina nell’aula 338 del Tribunale di Benevento.

Documento sottoscritto dalla Marilisa Rinaldi, Presidente del Tribunale di Benevento, la d.ssa Marisa Bocchino, Direttore dell’Ufficio di esecuzione Penale Esterna, il Prof. Samuele Ciambriello, Garante dei Detenuti della Regione Campania, il dr. Angelo Moretti, Presidente della Rete di Economia Civile “Sale della Terra” e la d.ssa Adele Caporaso, Responsabile della Piattaforma “Libertà Partecipate” afferente alla Rete “Sale della Terra”.

Un percorso di inclusione finalizzato alla sistemazione dell’Archivio del Tribunale di Benevento, mediante il ricorso a forme di collaborazione volontaria di persone sottoposte alla misura alternativa alla detenzione.

Si tratta di persone – ha spiegato la dottoressa Bocchinoche stanno scontando pene all’esterno, attività che serviranno a un nuovo inserimento e a non delinquere. Insomma, cerchiamo di dare loro un percorso diverso da quello intrapreso”.

Molto soddisfatto per quanto deciso in questa giornata il professore Ciambriello, garante dei detenuti.

Si tratta di misure alternative che riguardano 12mila persone in Campania ed e’ una cosa importante investire in questa direzione. Ma mi dispiace ricordare sempre che queste persone vivono con un marchio a vita ed e’ una cosa che dobbiamo combattere con tutte le nostre forse. Oggi, pero’, posso dare due buone notizie: la Regione fara’ partire un avviso pubblico per i Comuni che assumeranno ed detenuti. Saranno messi su laboratori per progetti di inclusione sociale. Inoltre saranno fatti investimenti per le associazioni che accolgono i detenuti senza fissa dimora”.

Questa occasione – ha, poi, preso la parola Angelo Morettie’ utile per ricordare l’avvocato Simeone e la storia lunga dietro a queste pene alternative. Conviene parlare di pene rieducative con l’idea di reintegro nella società civile e la riunione di questi attori oggi nel Tribunale puo’ essere un esempio di una città che si riunisce. Dobbiamo impegnarci fattivamente perché, in alcune circostanze, chi sta uscendo da un problema si trova ad affrontarne altri. Mi viene da pensare, ad esempio, alla patente. Non si puo’ avere questo documento bloccato a causa della pena, significa rifermare il percorso e tenere queste persone fuori dal mondo del lavoro”. 

La chiusura e’ toccata alla presidente del Tribunale, la dottoressa Rinaldi.

Non e’ la prima volta che si firma un protocollo del genere e, nella precedente circostanza, ricordo ancora la perplessità con cui fu accolta questa notizia. Ma noi siamo caparbi e lo abbiamo rifatto per affrontare uno dei problemi storici del Tribunale di Benevento, la sistemazione dell’Archivio. Dobbiamo consentire a chi ha sbagliato di riabilitarsi. In questo senso l’articolo 27 ce lo chiede e ce lo impone. Ovvio che non e’ semplice, lo abbiamo visto oggi, serve la pluralità delle istituzioni per arrivare alla firma di un documento. Un documento che ha un’idea ben precisa: la sicurezza passa per il reinserimento graduale nella vita di queste persone e non per l’abbandono in carcere. E’ la conoscenza che ci fa superare le paure. Insomma, siamo convinti che questi piccoli segnali possono favorire l’inserimento di queste persone, dei quali bisogna sempre ricordare i percorsi fatti”.