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“Il CONI ha un sogno, il canottaggio sulla diga di Campolattaro per creare posti di lavoro e l’acqua con inquinanti vari potabilizzata e fornita alla città di Benevento in sostituzione di quella proveniente dalle sorgenti del Biferno. Continuano a tacere i consiglieri comunali”. Inizia così la nota di Gabriele Corona del movimento “Altra Benevento è possibile”. 

“Abbiamo impiegato – scrive – un po’ di tempo per renderci conto che il comunicato diffuso oggi dal CONI a proposito di utilizzo dell’acqua della Diga di Campolattaro, fosse vero.
Scrive il delegato provinciale, Mario Collarile, che “Gli sportivi sanniti sono in apprensione perché si stava costruendo un sogno che, invece, rischia di diventare un incubo”.
Il sogno è l’invaso riempito che il CONI descrive come “paradiso terrestre” dove si fanno gare di canottaggio e di pesca “con una produzione di considerevoli posti di lavoro” prima della fornitura di acqua potabilizzata che “renderà soprattutto i Comuni di Benevento e provincia non più dipendenti dagli acquedotti molisani e dalle sorgenti irpine del Cassano, già impegnate a dissetare anche la Puglia”.
L’incubo degli sportivi è il progetto di centrale idroelettrica che la società Repower sta per costruire dopo la favorevole Valutazione di Impatto Ambientale di dieci anni or sono alla quale si oppose solo Altra Benevento.
Quell’impianto che prevede il pompaggio dell’acqua per la produzione di energia elettrica, deve essere evitato ma non si può accettare che il CONI consideri “paradiso terrestre” lo stato dell’acqua dell’invaso proveniente da piogge e scarichi fognari non depurati e liquami puzzolenti che arrivano dall’impianto di trattamento dei rifiuti Sassinoro e dell’area industriale di Morcone.
Gli esami effettuati da Acqua Campania hanno dimostrato che nell’invaso sono presenti molti inquinanti che non impediscono le gare sportive ma rendono certamente difficile e costosa la potabilizzazione per fornire, comunque, acqua di scarsissima qualità anche alla città di Benevento in sostituzione di quella buonissima del Biferno. 
I sindaci della valle del Tammaro stimolati da Mastella si apprestano a presentare documenti di opposizione al progetto della centrale idroelettrica ma dovrebbero chiedere anche che sia valutato il pericolo frana in zona sismica e che l’invaso sia utilizzato per attività sportive e per fornire acqua all’agricoltura, come previsto in origine, senza la assurda pretesa di potabilizzazione.
I consiglieri comunali di Benevento, di maggioranza e di opposizione, dovrebbero decidersi a confrontarsi con il vero incubo, la sostituzione di acqua del Biferno con quella potabilizzata di scarsissima qualità di Campolattaro”. 

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