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Benevento – Dispersione scolastica, inclusione e impoverimento sociale, i temi portanti del workshop di questa mattina all’Auditorium Spina Verde – ‘A. Tanga’ dal titolo ‘Patti educativi di comunità, organizzato dal nodo territoriale di Benevento del Progetto PFP – Progetti Formativi Personalizzati con Budget Educativi.
I patti educativi di comunità sono uno strumento fondamentale, introdotto dal Ministero dell’Istruzione, per dare alla comunità la possibilità di lavorare insieme per prevenire e combattere la povertà educativa e la dispersione scolastica, fenomeni sempre più in crescita.
Concetti che hanno rappresentato il centro di ogni intervento da parte di tutti i relatori presenti all’appuntamento e introdotti da Angelo Moretti per il quale “Il confronto odierno rappresenta un momento di grande emozione. Abbiamo scelto questo Auditorium perchè è il simbolo della rinascita. Quando ci siano entrati qualche anno fa abbiamo trovato di tutto, residui di feste e risse, mancavano anche le prime file. Oggi è un gioiellino che deve rappresentare un punto di rinascita per un intero quartiere e per tutta la città. La fase due è cominciata e ora c’è bisogno di rimettersi in moto. Il numero dei boccati nel post lockdown ha già raggiunto quello del periodo precedente ed è la cartina di tornasole del concetto di dispersione. Il patto educativo va rinnovato perchè, dalla pandemia, siamo passati all’endemia che si traduce nel distacco dalla scuola”.

Presenti all’appuntamento Carmen Coppola, assessore alle politiche sociale del Comune di Benevento, Giuseppe Marotta, presidente del Comitato Tecnico Scientifico della Fondazione Comunità di Benevento, Barbara Cutispoto, coordinatrice del nodo territoriale di Benevento del Progetto PFP – Progetti Formativi Personalizzati con Budget Educativi. Le relazioni, invece, sono toccate ad Andrea Morniroli, co-portavoce Forum Disuguaglianze Diversità e Cooperativa Sociale Dedalus, Gianluca Cantisani, responsabile progetto Scuole Aperte Partecipate in Rete – MoVI nazionale, Tiziana D’Aniello, Dirigente scolastico I.C.Don Bosco Verdi – Qualiano (Napoli), Raffaela Milano, Direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children, Ugo Morelli, Saggista, Psicoterapeuta, Docente di scienze cognitive e Lidia Cangemi, Dirigente scolastico Liceo Scientifico J.F. Kennedy di Roma.

Solidarietà, dono e responsabilità sociale – queste le parole dell’assessore Coppola – le tre parole chiave che servono a capire che ogni problema non può essere risolto in autonomia ma serve fare rete. Tutti insieme per cercare di creare un percorso che possa essere unico per ogni espressione di questo territorio”.

Stesso concetto che ha espresso anche il professore Moretti che ha colto anche l’occasione per presentare il lavoro del prof. Vasca, docente ordinario di Automatica di Unisannio che ha presentato una fotografia della realtà attuale dei patti educativi, in collaborazione con Dora Ricci.

La povertà didattica – ha detto il prof. Moretti – equivale a povertà economia. Ecco perchè siamo alla ricerca degli ultimi per renderli protagonisti di questo territorio e poterli riportare in una condizione di parità nei confronti di quella parte che, invece, entra nella schiera dei primi”.

Quello degli adolescenti – per Barbara Cutispoto – è un mondo meraviglioso e difficile. Una posizione delicata tocca agli adulti perchè devono essere attenti alle esigenze dei ragazzi che vogliono essere ascoltati e visti. Il metodo Pfp è vincente perchè permette di creare rete e mettere in piedi un lavoro di squadra tra tanti attori messi in campo: educatori, sentinelle dell’inclusione, docenti, studenti che affiancano i ragazzi, coach e referenti di progetto. Tutte persone che sanno mediare tra scuola, genitori e ragazzi”.

L’intervento più atteso di questo scambio di opinione è stato quello del saggista e psicoterapeuta Ugo Morelli.

Spesso ci si chiede chi sono gli ultimi e si pensa che il più delle volte siano una minoranza. Poi, guardando bene i numeri, si scopre che le disuguaglianze sociali generano una cifra tale da far rappresentare questa porzione la maggioranza. Sono i privilegiati a rappresentare la minoranza. Ecco, noi dobbiamo chiederci dove ha fallito il sistema educativo attuale. E a questa domanda va data una risposta che possa essere congrua alle esigenze di tutti”.

Il workshop non è stato solo il singolo intervento dei relatori, ma anche l’occasione per le testimonianze e per i riconoscimenti. Sul palco si sono succeduti Mariantonietta Tedino, referente Istituto Tecnico Industriale Statale Lucarelli, Gilda Cecoro, referente I.S. Palmieri Rampone Polo, Ivana Limata, referente Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione (I.P.S.A.R.) “Le Streghe”, Mariarosaria Ricci, in rappresentanza delle Sentinelle dell’Inclusione e infine Shark Emcee, rapper sannita e coach del laboratorio rap e di cultura hip – hop del progetto PFP.

Infine un riconoscimento anche per le amministrazioni di Vitulano, Apice, Torrecuso e Cerreto Sannita, comuni che hanno garantito la continuità didattica durante la pandemia con l’apertura delle aule. Un piccolo segnale che ha rappresentato un grande messaggio di vicinanza nei confronti di quelli che, a torto, vengono definiti ultimi.