Napoli – Chiesti 64 rinvii a giudizio, dopo la conclusione delle indagini preliminari, nell’inchiesta delle cosiddette false vaccinazioni nell’hub della “Fagianeria” del Museo di Capodimonte, condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli, relativa ai vaccini falsamente inoculati, e diretta dal pm Henry John Woodcock – che nei mesi scorsi ha sottoposto a misure reali (perquisizioni e sequestri) circa 70 soggetti, alcuni anche della provincia di Benevento (una donna di San Nicola Manfredi e un uomo di Sant’Agata dei Goti).
Tutte le persone sono accusate in concorso per corruzione e false attestazioni, poiché gli incaricati di pubblico servizio (medici ed infermieri), per somme che andavano da 150 fino a 700 euro (per minori), attestavano falsamente l’inoculazione dei vaccini. Il primo dicembre, presso il Tribunale di Napoli, è stata fissata l’udienza preliminare in relazione alla richiesta di rinvio a giudizio depositata dal P.M.
L’elenco delle persone imputate:
- Stephanie Adam, 52 anni, residente a Cava de’ Tirreni, difesa dall’avvocato Arturo Della Monica
- Massimiliano Ambrosone, 52 anni di Napoli, difeso dall’avvocato Umberto Napolano.
- Concetta Amuro, 60 anni di Napoli, difesa dall’avvocato Nicola Trisciuoglio
- Tiziana Annichiarico, 46 anni di Grottaglie, difesa dagli avvocati Alberto Melica e Diego Maggi.
- Ciro Autieri, 40 anni di Napoli, difeso dagli avvocati Claudio Di Meglio e Gaetano Laghi
- Ciro Aversano, 54 anni di Napoli, difeso dall’avvocato Vincenzo Dostuni
- Veronica Balbi, 40 anni di Napoli, difesa dall’avvocato Carmine lannuzzi
- Clarissa Campodonico, 69 anni di Napoli, difesa dall’avvocato Maria Beatrice lascone Maglieri
- Arturo Capece, 62 anni di Napoli, difeso dall’avvocato Viviana Mingione
- Nicola Capone, 48 anni di Mugnano di Napoli, difeso dall’avvocato Vittorio Sanguigno
- Cinzia Caputo, 59 anni di Napoli, difesa dagli avvocati Armando Vastola e Mauro Buono
- Barbara Carcereri, 58 anni di Viterbo, difesa dall’avvocato Francesca Golia
- Umberto Cocozza, 31 anni di Napoli, difeso dall’avvocato Davide Orefice
- Raffaele Coppola, 46 anni di Napoli, difeso dall’avvocato Raffaele Sibilio
- Carmen Cordino, 44 anni di Salerno, difesa dall’avvocato Carla Maresea
- Maria De Cesare, 40 anni di Napoli, difeso dagli avvocati Stefano Montone e Natalia Fuccia
- Antonella De Maio, 61 anni di Napoli, difesa dall’avv. Nicola Trisciuoglio
- Ciro De Martino, 41 anni di Napoli, difeso dall’avvocato Maria Beatrice lascone Maglieri
- Luigina De Simone, 42 anni di Sant’Agata de’ Goti, difesa dall’avvocato Maria Beatrice lascone Maglieri
- Valentina Di Francia, 49 anni di Napoli, difesa dall’avvocato Nicola Trisciuoglio
- Emilia Doarme, 50 anni nata in Moldavia e residente a Pozzuoli, difesa dall’avvocato Francesca Golia
- Antonia Esposito, 62 anni di Somma Vesuviana, difesa dall’avvocato Nicola Trisciuoglio
- Pasquale Farina, 63 anni di San Marzano sul Sarno (SA), difeso dall’avvocato Maria Beatrice lascone Maglieri
- Carmelina Frusciante, 60 anni di Grottolella (AV), difesa dall’avvocato Alberico Villani
- Angela Galdi, 41 anni di Salerno, difesa dagli avvocati Annalisa Califano e Michela Rossini
- Anna Gilda Gallo, 63 anni di Bacoli difesa dall’avvocato Giuseppe Caruso
- Maria Francesca Gambardella, 61 anni di Napoli, difesa dall’avvocato Emilio Fumo
- Ornella Gatta, 23 anni di Napoli, difesa dall’avvocato Giada Falco
- Gaetano Giannalavigna, 47 anni di Brusciano, difeso dall’avvocato Luca Raviele
- Mariapia Girardi, 54 anni di Frattaminore, difesa dall’avvocato Vincenzo D’Amore
- Nicola Girardi, 62 anni di Frattaminore, difeso dall’avvocato Aldo Patrizio Di Letto
- Nunzia Guarracino, 53 anni di Napoli, difesa dall’avvocato Francesco Pica
- Orlando Infante, 53 anni di Giugliano in Campania, difeso dall’avvocato Salvatore Silvestre
- Benedicta Inglese, 27 anni di Napoli, difesa dall’avvocato Nicola Trisciuoglio
- Danilo Inglese, 29 anni di Napoli, difeso dall’avvocato Nicola Trisciuoglio
- Rosa Lamparelli, 56 anni di San Nicola Manfredi, difesa dall’avvocato Gerardo Giorgione
- Anna Letizia, 60 anni di Napoli, difesa dall’avvocato Nicola Trisciuoglìo
- Filomena Lombardi, 67 anni di Napoli, difesa dall’avvocato Beniamino Esposito
- Enrico Maglione, 59 anni di Napoli, difeso dall’avvocato Francesco Picca
- Luigi Maisto, 49 anni di Mugnano di Napoli, difeso dall’avvocato Maria Beatrice lascone Maglieri
- Giovanna Manzi, 45 anni di Napoli, difesa dall’avvocato Luca Raviele
- Stefano Massa, 49 anni di Napoli, difeso dagli avvocati Valerio De Martino e Mario Amarando
- Diego Mele, 42 anni di Napoli, difeso dall’avvocato Luca Raviele
- Roberta Micali, 55 anni di Sorrento, difesa dagli avvocati Carlo De Benedectis e Paolo Colini
- Vincenzo Morante, 60 anni di Grottolella, difeso dall’avvocato Alberico Villani
- Silvana Nambuletto, 46 anni di Casoria, difesa dall’avvocato Luca Raviele
- Luigi Petillo, 41 anni di Napoli, difeso dagli avvocati Stefano Montone e Natalia Fuceia
- Davide Pretti, 36 anni di Monza, difeso dall’avvocato Nicola Trisciuoglio
- Raffaelina Ricordo, 59 anni di Pompei (NA), difesa dall’avvocato Francesco Picca
- Marco Rosano, 34 anni di Gaeta (LT), difeso dall’avvocato Mariangela Locuoco
- Antonio Pio Russo, 35 anni di Volturara Appula (FG) e residente a Castelvenere (BN), difeso dall’avvocato Ettore Marcarelli
- Mariastella Russo, 26 anni di Volturara Appula, (FG) difesa dall’avvocato Ettore Marcarelli
- Alessia Sacco, 29 anni di Napoli, difesa dall’avvocato Giovanni Battista Vignola
- Antonio Santella, 42 anni di Napoli, difeso dall’avvocato Santella Rosario
- Chiara Sarnataro, 21 anni di Napoli, difesa dall’avvocato Marinella De Nigrìs
- Serena Saselle, 31 anni di Napoli, difesa dagli avvocati Valerio De Martino e Mario Amarando
- Maurizio Scapolatiello, 47 anni di Napoli, difeso dall’avvocato Maria Beatrice lascone Maglieri
- Alessio Smiraglia, 32 anni di Napoli, difeso dall’avvocato Raffaele Sibilio
- Annunziata Smiraglia, 46 anni di Napoli, difesa dall’avvocato Marinella De Nigris,
- Simona Smiraglia, 40 anni di Napoli, difesa dall’avvocato Raffaele Sibilio
- Ilaria Sollo, 28 anni di Casoria, difesa dall’avvocato Raffaele Sibilio
- Alfredo Travaglini, 41 anni di Giugliano in Campania (NA), difeso dall’avvocato Maria Beatrice lascone Maglieri
- Salvatore Torre, 46 anni di Acerra, difeso dall’avvocato Raffaele Pucci
- Giorgio Volpe, 53 anni di Napoli, difeso dall’avvocato Claudia Simeoli
L’INCHIESTA E IL BLITZ DEI NAS NELL’HUB DI CAPODIMONTE
L’inchiesta prende le mosse da una denuncia della Asl Napoli 1, a partire da alcune anomalie riscontrate nell’hub nell’ex Fagianeria nel Real Bosco di Capodimonte. Due persone, un infermiere addetto alle vaccinazioni e un operatore socio sanitario, furono arrestate dai Nas di Napoli perché, secondo gli investigatori, fingevano di somministrare il vaccino in cambio di denaro. Si tratta di due dipendenti dell’Asl Napoli 1 accusati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, peculato e falso in atto pubblico. L’operatore procurava ai pazienti (una trentina quelli individuati) che pagavano 150 euro mentre l’infermiere somministrava il vaccino nell’ovatta. A condurre le indagini è stata la Procura di Napoli con a capo il pm Henry John Woodcock.
I carabinieri del Nas di Napoli entrarono in azione nell’hub vaccinale istituito nella “Fagianeria” del Museo di Capodimonte di Napoli, dopo una “soffiata”. I militari, a questo punto, per individuare i responsabili, installarono delle videocamere. Le immagini consentirono di scoprire l’infermiere e l’operatore socio sanitario nei confronti del quale il gip aveva disposto l’arresto in carcere, la più afflittiva delle misure cautelari previste.
Tra coloro che hanno pagato per non farsi inoculare il vaccino ottenendo nel contempo il green pass figurano perlopiù personale scolastico, insegnanti, assistenti tecnico-amministrativi e qualche dipendente ministeriale. In seguito alla presunta falsa attestazione di avvenuta vaccinazione, i pazienti avrebbero ottenuto, pur non avendo titolo, la “certificazione verde anti – SARS – COV-2”. Le indagini dei carabinieri del Nas di Napoli, coordinati dal comandante Alessandro Cisternino, hanno inoltre evidenziato che quattordici soggetti, cui sarebbe stato falsamente inoculato il vaccino, risultano appartenere a categorie di lavoratori per le quali è previsto l’obbligo di vaccinazione al fine di ottenere il rilascio del Green Pass e proseguire nello svolgimento delle rispettive mansioni.