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Dalla maglia dell’Inter in serie A, fino a quella del Fossombrone in Eccellenza. La carriera di Domenico Germinale lo ha portato a giocare in ogni categoria, dai professionisti fino ai dilettanti. Un universo, quest’ultimo, abbracciato lo scorso anno con il Rimini per poi accettare la corte della compagine marchigiana. Diciassette anni di carriera, indossando anche le maglie di Benevento e Como, avversarie sabato prossimo al “Ciro Vigorito”.

Due squadre con proprietà importanti alle spalle, partite con ambizioni importanti e ritrovatesi a lottare per la salvezza. “La Serie B è particolare, tutte le squadre sono attrezzate, non solo Benevento e Como pensavano di vivere una stagione diversa. Un torneo lungo, con società che investono e valori livellati”, analizza Germinale, “nelle ultime gare il Benevento non ha portato a casa quanto sperato, ma ha disputato partite vive. Ogni gara è aperta a qualsiasi risultato, bisogna solo riuscire a portare gli episodi a proprio favore”.

Una Strega che ha dovuto mettere da parte voli pindarici, passando da Caserta a Stellone, con in mezzo la parentesi Cannavaro. “Il Benevento ha giocatori che sono stati in serie A. Personalmente non credo al fatto che i calciatori ‘non sono abituati a lottare per la salvezza’. E’ un ragionamento che può valere in C, non in B. I calciatori di Benevento e Como sono prima di tutto uomini e il valore umano significa saper riconoscere una situazione di difficoltà”, prosegue l’attaccante classe 1987, “in questi momenti devi essere pratico, cattivo, devi saperti accontentare. L’ambiente deve tener botta, senza pensare ad altro. Sono stato a Benevento quando c’erano tanti cambi in panchina, sicuramente non fanno bene perché si mischiano idee e pensieri differenti. Occorre fare cose semplici, lineari, stringendo i denti ed evitando di generare confusione”.

Semplicità. E’ questa la ricetta di Germinale per un Benevento a cui “servirebbe continuità. Non credo ci sia un problema mentale, i giallorossi propongono gioco e hanno calciatori forti e di personalità”. Una Strega bisognosa di punti e di reti, soprattutto da parte dei propri attaccanti. “Ho sempre amato di più il lavoro per la squadra che i gol, però posso capire che quando un finalizzatore non riesce a trovare la rete può intestardirsi. Il Benevento ha attaccanti di categoria superiore, non credo abbiano perso fiducia, in quel caso consiglierei di andare a rivedere vecchi video personali. Può essere una soluzione per ritrovare fiducia, altrimenti rischia di diventare un problema. Comunque più che i gol, sarei preoccupato quando a mancare fossero le occasioni, in un gioco di squadra basta un episodio per cambiare tutto”.

Fiducia, dunque, in una squadra alla ricerca di una vittoria di vitale importanza. Si giocherà molto la Strega contro i lariani di Longo, reduci da sette punti nelle ultime tre gare. “A Benevento ho trascorso tanti anni, ero ragazzo quando mi comprarono e venni utilizzato poco. Con Imbriani iniziai a giocare, stavo bene, poi le cose cambiarono improvvisamente. Mi è dispiaciuto non vincere, ci siamo andati vicino tante volte”, apre il cassetto dei ricordi Germinale, “la parentesi Como fu positiva, eravamo terzultimi e in sei mesi rischiammo di andare ai play off. Fu una bella rincorsa e per me fu una boccata d’ossigeno, l’occasione per dimostrare, cosa che non mi era stata concessa nel primo anno e mezzo. Sabato, comunque, credo che il Benevento abbia le possibilità per portare a casa la partita”. E’ quello che si augurano in molti all’ombra della Dormiente.