- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Lavorare meno, lavorare tutti’. Magari non sarà un slogan originale ma è così che si può riassumere – in una sintesi evidentemente estrema –  la proposta di governo del M5S in tema di occupazione.

Proposta illustrata, approfondita e discussa oggi pomeriggio a Benevento nella sala convegni di palazzo Paolo V. A far da ‘cerimonieri’, una consuetudine ormai in questa campagna elettorale, i due consiglieri pentastellati a palazzo Mosti Nicola Sguera e Marianna Farese.

Presenti ovviamente i candidati sanniti del movimento Danila De Lucia (uninominale Senato), Sabrina Ricciardi (plurinominale Senato), Angela Ianaro (uninominale Camera), Pasquale Maglione (plurinominale Camera), protagonista assoluto dell’evento, in realtà, è stato ‘Lavoro 2025’, un dossier promosso e sviluppato da due deputati grillini: Claudio Cominardi e Tiziana Ciprini.

Si tratta di uno studio previsionale che, partendo dalla rivoluzione tecnologica in corso, prova a descrivere cosa sarà il mondo del lavoro nel prossimo decennio.

Un elaborato che parla anche un po’ sannita, considerato che è stato realizzato in collaborazione con il noto sociologo Domenico De Masi, cittadino onorario di Sant’Agata dei Goti, comune dal quale emigrarono in direzione States due suoi zii paterni

E dunque: è dalla ‘bertinottiana’ riduzione dell’orario di lavoro che si muove la proposta di governo del M5S. “In Italia si lavora mediamente di più rispetto ai Paesi europei più ricchi, come Germania, Danimarca, Olanda. E il nostro è anche il sistema in cui si fa più straordinario. Ridurre le ore di lavoro vuol significare creare nuove occasioni di occupazione, aumentando al contempo la produttività del lavoratore stesso”.

Tesi legata a un’altra delle considerazioni che è alla base dello studio a firma M5S-De Masi: buona parte del lavori tradizionali da qui al 2025 scompariranno, con l’avanzata delle nuove tecnologie e della richiesta di diverse professionalità ad esse collegate.

Ed è proprio nel calo delle ore di lavoro e degli impieghi che si inserisce il terzo pilastro della proposta grillina: il reddito di cittadinanza. “Che non è una forma di assistenzialismo – precisa Sguera – ma una misura volta ad incentivare la ricerca di lavoro garantendo alle persone una forte protezione sociale”.

Anche qui, con l’ausilio di slides e video, i grillini rafforzano la loro proposta portando gli esempi degli strumenti normativi già attivi in altri Paesi europei.

Non si può parlare di lavoro nel Sannio – la copertina dell’iniziativa fornita da Sguera – come se fossimo un’isola nel contesto nazionale. E’ dalla riforma radicale del sistema lavoro in Italia che giungeranno risposte anche alla crisi del nostro territorio”.