- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Benevento – La prima volta non si dimentica mai e per Massimo Lotti venerdì sarà una prima volta. L’ex portiere, oggi preparatore con il Venezia, si ritroverà faccia a faccia con il suo passato. Lotti e il Benevento si sono detti addio nell’estate del 2005 e da quel giorno le strade calcistiche dell’estremo difensore di Gaeta e della società giallorossa non si sono più incrociate. Succederà venerdì, in occasione dell’anticipo di campionato tra le formazioni di Vecchi e Bucchi.

Vivrò questa partita con animo particolare, sarà la prima volta che sfiderò da avversario il Benevento“, racconta il classe 1969, “sarà una gara difficile, conosciamo la forza dei giallorossi, una squadra candidata a vincere il campionato. Sarà dura ma giocheremo in casa e rispetto all’anno scorso abbiamo cambiato poco. Cercheremo di fare la nostra partita per riprenderci quello che abbiamo lasciato sul campo del Padova“.

Il cambio più sostanziale c’è stato però in panchina. Salutato Inzaghi, partito alla volta di Bologna, il Venezia ha deciso di puntare su Stefano Vecchi, reduce dai successi alla guida della Primavera dell’Inter. “L’idea di modulo e la squadra sono più o meno gli stessi, poi è normale che il mister abbia portato il suo modo di intendere il calcio e le sue idee“.

Come successo al Benevento, passato dalle mani di De Zerbi a quelle di Bucchi: “Non abbiamo molte indicazioni perché il Benevento ha disputato una sola partita ufficiale in campionato. Conosciamo, però, tanti giocatori e sappiamo i punti di forza. Il mister ha un modulo ben definito che si basa sulla forza atletica dettata dai singoli elementi. Dovremo prestare attenzione a varie situazioni: alle qualità tecniche a disposizione, agli uno contro uno contro e alle palle inattive. Ci aspettiamo un Benevento che venga qui a fare la partita e sia propositivo“.

Il tifo, naturalmente, sarà per il Venezia, società che lo ha accolto come calciatore dopo l’esperienza nel Sannio e dove ha chiuso la carriera nel 2011. Tre anni lontano dalla laguna e il ritorno in altre vesti nel 2014. Lotti, però, non dimentica le emozioni provate nel triennio in giallorosso, giocando 85 gare a difesa della porta della Strega. “Ho dei ricordi bellissimi di Benevento, sia dal punto di vista ambientale che sportivo“, conclude Massimo Lotti, “per un portiere avere la propria curva alle spalle è qualcosa di indimenticabile. In quegli anni non c’era il seguito e l’entusiasmo di adesso, ma quella giallorossa era già una delle curve migliori e più calorosa. La gente ha dimostrato lo scorso anno il proprio amore per il Benevento, nonostante la retrocessione si sono dimostrati spettacolari nell’incitare la squadra. Giocare con alle spalle quel muro è un’emozione che porto dentro di me“.