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Curiosamente, in piazza Municipio è ben visibile un monumento fascista con un effige di Mussolini non ancora rimossa; lungo le strade limitrofe ogni portone, al posto del numero civico, presenta la stessa effige in piccolo: nostalgia o noncuranza? Chissà”.

Questo recita la descrizione fatta da ‘Il quaderno’ nel lontano 2007 per raccontare la piccola Castelpagano, cittadina sannita che può vantare un aspetto gradevole, immerso nella natura e ben distante dalla vita frenetica della città.

E la passeggiata nel piccolo centro ha portato alla scoperta di qualcosa di assai curioso e anacronistico. A Castelpagano, quel processo di defascistizzazione attuato neo comuni italiani a partire dal 25 luglio del 1943, non c’è stato. Un’operazione di cancellazione dei volti di Mussolini da palazzi e opere che è stata capillare, ma non troppo.

Piazza Municipio ha un volto del Duce, con tanto di messaggio inneggiante, in bella mostra a guardare le persone che vi sono al di sotto e a puntare sul balcone (sarà un caso?), che è di fianco. Senza contare le tante piccole facce in luogo dei numeri civici delle abitazioni. Come a dire, ogni strada non ha una conseguenza ma un tratto unico.

Ma torniamo alla gigantografia. Lo sguardo di Mussolini punta direttamente a un edificio, non uno qualsiasi, ma una canonica, e sovrasta la statua della Madonna.

E’ un palazzo sottoposto a vincolo architettonico“, hanno raccontato le persone incrociate in piazza, “non può essere modificato“. A un primo sguardo sembra almeno ristrutturato ma non ne possiamo avere certezza. E prendiamo per buona anche questa motivazione, anche se con sacrificio, ma i volti al posto dei numeri civici? Anche quelli sono legati a vincolo? C’è proprio l’esigenza di lasciarli così? 

Senza voler entrare nel giuridico, ci sono sentenze che vanno in una direzione e in quella opposta, ma sembra quanto meno inopportuno. Fare un salto a Castelpagano, cittadina bellissima e dal popolo accogliente, significa fare un tuffo nel passato e rimanere a bocca aperta di fronte a una cosa del genere. Ma non è stupore, anzi. E’ quasi a dire: “Ma veramente gli occhi stanno vedendo questa cosa?”.

Giusto a titolo puramente informativo, è la stessa piazza nella quale insiste il Comune.

Il messaggio di fianco l’effige è emblematico e, passateci l’ironia: meno male che c’è consapevolezza che esiste qualcuno che può piegare la volontà degli uomini.