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Benevento – Fioravante Bosco, segretario generale aggiunto della Uil Avellino/Benevento, nonché Ufficiale del Corpo della polizia municipale di Benevento, riferendosi alla vicenda che ha avuto come protagonista l’avv. Tiziana Pennino, tiene a precisare che “appare veramente inverosimile che possa essere successo quanto riferito dalla vittima dei presunti maltrattamenti. Difatti, pur non essendo ancora rientrato in servizio attivo, all’epoca dei fatti, della vicenda si discusse abbondantemente”. Peraltro, secondo Bosco, coloro che quel giorno, “con grande fatica e difficoltà, operarono per non far aggravare ancor di più la responsabilità penale” dell’interessata, avrebbero avuto soddisfazione piena dalla Giustizia Italiana e “lettere di scuse da parte della stessa avv. Pennino, rinunciando a qualsiasi altro risarcimento”. A seguito di tale rinuncia Bosco ricorda che “una donna appartenente alla polizia municipale di Benevento aveva ricevuto a casa un’orchidea con un bel biglietto di ringraziamento da parte della Pennino.

Insomma – attacca Bosconon vorrei che questa storia fosse come quelle delle condanne per mansioni superiori o per mobbing, che di recente hanno interessato un distratto comune di Benevento. Vicende abnormi rispetto alle effettive responsabilità della Città di Benevento nei confronti di quei lavoratori. Ma su tali questioni è stato proposto appello, così come chiedo al sindaco Clemente Mastella e al dirigente legale Vincenzo Catalano di procedere col ricorso su questa vicenda. La Corte di Strasburgo, una volta che avrà acquisito la copiosa documentazione che esiste, non potrà che rivedere la propria decisione. Staremo a vedere – conclude Boscose si è trattato di un disguido documentale, come penso che sia, o piuttosto di una decisione che potrebbe travalicare quanto effettivamente accaduto poiché legata alle sole lagnanze dell’avv. Pennino, che però non mi sembrano affatto fondate”.