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Mariani ha lasciato a Benevento un pezzo di cuore. E la storia d’amore è stata così forte e duratura, che ha varcato i confini nostrani. Per il popolo sannita è motivo di vanto, perchè sapere che un’atleta consacrato in tante piazze italiche di prestigio possa essere accostato all’esperienza sannita vale tantissimo. Ed il buon Pedro ha fatto di tutto per farsi ricordare nel Sannio: cattiveria agonistica in campo, gol salvezza, l’amore, la fascia di capitano onorata e l’addio al calcio proprio al “Santa Colomba” con tanti amici-campioni che tutti insieme mai avremmo pensato di ospitare tutti in una sera ai piedi della Dormiente.

Pedro domenica vivrà un pranzo particolare, due squadre che lo fanno ancora emozionare e che porterà nel cuore per sempre. Mariani è intervenuto ai microfoni di LazioPress.it, ha analizzato il momento della squadra di Inzaghi e quella di De Zerbi.  La prima che continua a vincere, dopo aver espugnato anche il Dall’Ara, la seconda che è in cerca di punti. Dal gol salvezza siglato col Benevento, a quell’amore di suo nipote Matteo per la Lazio: questo è l’ex giallorosso, che volutamente ha abbandonato la carriera in panchina per dedicarsi ad un progetto legato ai camp estivi per giovani calciatori.

Del Benevento ha lasciato dichiarazioni al miele, come gli capita di fare quando parla della Strega: Sono arrivato a fine carriera. Quando ci arrivi da “grande” non sai mai cosa ti aspetta. Sono stati anni incredibili, abbiamo vinto un campionato inaspettatamente ed ottenuto due salvezze pazzesche. Nell’ultima mia partita, dopo aver annunciato l’addio al calcio, segnai nonostante fossi in difesa: credo di aver salvato non soltanto la squadra, ma l’intera società che stava andando verso il fallimento.  C’è un legame forte, non solo dettato dai risultati positivi, ma soprattutto con la gente.  Sono stato protagonista di tre anni incredibili. Quello che mi lega a questo club è un rapporto pieno di sentimento, pieno d’amore“.

Sulla situazione attuale e sul cambio di guida tecnica, Mariani ha le idee chiare: “Baroni, Di Somma ed il presidente sono stati gli artefici di un mercato poco soddisfacente. Capisco le difficoltà e sono a conoscenza di alcuni rifiuti, ma forse hanno sottovalutato la Serie A. Si sono fatti trovare un po’ impreparati: sicuramente dovevano salire nella serie maggiore, vedi il Crotone che è anche riuscito a rimanere in A, ma c’è stata un po’ di leggerezza. E’ anche vero che questo presidente sa ribaltare le situazioni in breve tempo ed  io confido molto in Vigorito. Con De Zerbi si è visto un cambiamento, nonostante ancora ci siano assenze importanti. L’arrivo del nuovo tecnico, abbinato ad un buon mercato di riparazione a gennaio, porterà il Benevento ad essere tra le 4/5 squadre in lotta per la salvezza”.

L’esordio di De Zerbi lascia ben sperare per il futuro:  “Mercoledì sera un po’ di leggerezza c’è stata da parte dei giallorossi. Al 90’ certi palloni, come ha detto De Zerbi in conferenza, vanno ‘mangiati’, ‘sgonfiati’. Anche la sfortuna ha fatto la sua parte ed un po’ di inesperienza si è vista, ma ho comunque notato  segnali importanti”

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