- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

“La questione della scarsa capacità di programmazione, progettazione e, conseguentemente, di spesa degli enti locali viene riproposta oggi dal Sindaco Mastella nell’annunciare l’arrivo di 14 milioni del PINQUA, il Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare, a Benevento. Un simile approccio scoraggia. Non è questo il momento per ricordarsi che si sarebbe potuto fare di più e meglio per rafforzare la struttura amministrativa del comune.

La prima cosa da sottolineare è che i correttivi introdotti nel PNRR, grazie all’intervento operato con il cd Decreto Semplificazioni,  su impulso del Ministro Carfagna, funzionano a salvaguardia della quota del 40% per le regioni del Mezzogiorno. La graduatoria delle città è stata infatti riorganizzata, mettendo tra i primi 159 progetti sui 271 presentati e approvati che partiranno con lo stanziamento iniziale di 2,82 miliardi, le città del sud e tra queste Benevento. Questo vantaggio è un’occasione che non si può giocare partendo già in difesa. Lamentare la mancanza di strutture e di personale è sbagliato sotto due profili. Il primo schiettamente di metodo, perché non si affrontano le imprese pensando di non farcela. La seconda è che se è vero che c’è un problema di organico in molte realtà locali è ancor più vero che da anni, esattamente dalla programmazione 2006/13, l’UE ha messo a disposizione sostanziose risorse per procurare personale qualificato e per rafforzare la struttura amministrativa degli enti locali, tanto a livello nazionale con il PON Governance destinato alle 5 regioni del mezzogiorno, che a livello regionale, imponendo la previsione di uno specifico asse Assistenza Tecnica. 

Anche il POR Campania 2014/20, prevedeva l’asse 11, per l’assistenza tecnica che è stato utilizzato poco e male. Invece di investire in un progetto di rafforzamento amministrativo che consolidasse competenze all’interno del Comune, si è preferito scegliere la strada delle diffuse consulenze esterne. Questo metodo, abbastanza usato purtroppo, porta ad ogni programmazione a ripartire dall’anno zero. Mancanza di visione e di strategia.
Ma per non cadere nell’errore contestato della lamentazione e volendo guardare costruttivamente al futuro, segnalo che  si può e si deve attingere, per sopperire a tali mancanze, al budget inserito nel PNRR, che mette a disposizione degli enti attuatori, dunque i comuni, non solo risorse economiche  ma anche risorse umane.

SI sa che soldi non sono tutto nella vita. Invece da sempre si registra una rincorsa ai soldi dimenticandosi spesso che essi devono essere spesi per conseguire il bene comune. Quel che conta è avere idee e obiettivi per finalizzare la spesa e persone per realizzare le prime e raggiungere i secondi.

La mia preoccupazione è legata ai tempi. Ci sono 30 giorni per trasmettere a Roma il cronoprogramma con impegni chiari sulla ultimazione degli interventi entro il 2026, pena lo scorrimento della graduatoria. Il fatto che la prima reazione è di lamentare mancanze invece di rimboccarsi le maniche non è di buon auspicio.

Purtroppo considerate le tempistiche tenute per il PICS, il Piano Integrato Città Sostenibili, in Regione già si vocifera di una possibile riprogrammazione delle risorse su altri progetti cantierabili e ultimabili entro il 2022. 

Direi, sempre per essere positivi, non c’è il tempo di perdersi dietro ai se e ai ma, altrimenti rischiamo di perdere anche il PINQUA (progetto discutibile ma meglio di niente). Mettiamo in campo tutte le energie possibili per farcela e ripartiamo con il piede giusto perché le risorse della prossima programmazione 2021/27 destinate all’assistenza tecnica siano usate per costruire e rafforzare le competenze in comune”.