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Una lunga lettera indirizzata al Ministero della Sanità, al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, al Presidente dell’Ordine dei Medici di Benevento e a diversi altri organi di riferimento.

Un appello lungo e accorato a rispettare la dignità e la professionalità dei medici bi base. A scrivere la missiva è Attilio Sabione, medico di base a Cusano Mutri, con oltre 40 anni di carriere alle spalle.

“Mai e poi mai avrei pensato di arrivare a fine carriera e dover relazionare sullo sforamento della spesa farmaceutica di zero euro virgola qualcosa”. Esordisce così Sabione, denunciando quella che è – a suo giudizio – un’insopportabile costrizione del libero esercizio della professione medica.

“Mai avrei pensato di dover spiegare anche ai miei colleghi e ai miei funzionari che le cure mediche esistono, si utilizzano e purtroppo costano: l’acqua santa non sempre fa guarire”.

La protesta di Sabione, che si fa interprete di un sentimento molto diffuso tra i medici di base, riguarda soprattutto l’impossibilità di conciliare un adeguato esercizio della professione con la sempre crescente mole di ordinanze: “Ogni tanto dall’alto piovono regole, nuove norme, e noi medici dobbiamo curare i pazienti con un occhio al malato e un occhio alle ordinanze. Però il giorno dopo arriva un’altra disposizione, molte volte in contrasto con la precedente. Ne volete un esempio? La nota 96 per quanto riguarda l’assunzione di vitamina D è stata introdotta solo nei primi mesi del 2020, come fate a dire che nel 2019 ne è stata abusata la prescrizione”?

“Noi medici di base lavoriamo anche per un’intera giornata, eppure nessuno ha mai contestato lo sforamento dell’orario di lavoro dicendo: guarda, non devi spenderti 24 ore al giorno”.

Dopo una lunga relazione, nella quale Sabione analizza nel dettaglio le criticità sopra elencate, la stoccata finale: “Al raggiungimento dell’età pensionabile gradirei non ricevere la famosa medaglia d’oro alla carriera, caro presidente del mio ordine”.

Poi la conclusione: “Per quanto riguarda la relazione in oggetto, ho ben poco da spiegare, relazionare o recriminare a me stesso: ho semplicemente prescritto i farmaci necessari e indispensabili a curare i miei pazienti”.