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Si sarebbe appropriato di quasi 1,3 milioni di euro di fondi pubblici versati alla sua società dall’Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), raggirando il fratello-socio e trasferendo i soldi ai figli, che a loro volta hanno investito in una società immobiliare. E’ l’accusa contestata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) ad un imprenditore di 67 anni, ai tre figli di 32, 33 e 38 anni, e a due commercialisti, che rispondono vario titolo di appropriazione indebita e riciclaggio.
Agli indagati la Guardia di Finanza di Benevento – l’azienda del 67enne è in territorio sannita – ha sequestrato i conti per l’importo totale pari alla somma di cui si sarebbero appropriati. Dalle indagini dei finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Benevento, è emerso che il 67enne imprenditore si sarebbe appropriato di 1,3 milioni di euro su un totale di 1,7 milioni versati alla sua società dall’Agea; una sottrazione di fondi di cui avrebbe tenuto all’oscuro il fratello, socio nell’azienda. Con i soldi trasferiti in modo occulto ai figli e investiti nella società immobiliari costituita dai due commercialisti indagati, il 67enne imprenditore avrebbe tentato di riacquistare alcuni immobili una volta di sua proprietà sottoposti per debiti ad aste giudiziarie presso il tribunale di Benevento.