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C’è soddisfazione e commozione allo stesso tempo nell’andare a ripercorrere una storia di famiglia che, alla fine, viene apprezzata e premiata. E’ ciò che è accaduto a Carmine Pascarella, premiato nel corso del prestigioso ‘Premio VIAN‘, per la produzione del ‘Panettone di Nonna Rosa’.

Una piccola chicca all’interno della manifestazione che si è tenuta a Roccabascerana nella quale c’è stato spazio anche per questa porzione di Sannio, Durazzano, che ha saputo faticare per ottenere grandi risultati e riconoscimenti prestigiosi.

La nostra è una storia di famiglia e d’amore – così ha commentato sul palco Carmine Pascarella. Io rappresento la terza generazione di un’attività nata nel 1969 in un territorio a cavallo tra la provincia di Benevento e Caserta. Nonno Carmine e nonna Rosa hanno creduto in un qualcosa che non esisteva nel nostro territorio, non c’era accoglienza e ristorazione e alla fine hanno creato un ristorante che è vivo da 55 anni. E mi ci sono avvicinato per gioco. La mia storia era diversa, ho giocato a calcio e ho girato tanti. I due anni in Australia sono stati importantissimi per me, lì ho capito il potere del nostro territorio. E allora, insieme a mio cugino Carmine, chef e pasticciere oltre che bimbo sulle gambe di nonna nel logo del panettone, abbiamo cominciato a fare prodotti per gli amici. E oggi ci troviamo ad avere un laboratorio con macchinari di ultima generazione con l’obiettivo di portare il nostro territorio in tutto il mondo. Ovviamente a partire da Durazzano e dai tanti compaesani sparsi per il globo”.