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Benevento – “Apprendiamo dalla stampa che il Comune sarebbe intenzionato a procedere all’abbattimento di 24 pini, secondo le indicazioni del proprio consulente, dr. Cardiello, e che la Soprintendenza porrebbe come condizione, ai fini del rispetto dei vincoli alla cui tutela essa è preposta, che siano sostituiti con piante della stessa specie”. Inizia così la nota del comitato Giù le Mani dai Pini

“A questo punto, è del tutto evidente – tranne a coloro che negherebbero anche la differenza tra il giorno e la notte – che avevano sacrosanta ragione quei cittadini attivi che, in vario modo, si sono tenacemente opposti a un indiscriminato taglio massivo.

Cittadini che il sindaco dovrebbe ringraziare per avergli impedito di passare alla storia come protagonista principe di un esempio da manuale di pessima gestione della cosa pubblica.

Fermo restando che si sono persi anni preziosi, durante i quali con una doverosa e ben fatta manutenzione e un approccio più organico e ragionevole si sarebbe ridotto ulteriormente quel numero e risolto anche il problema dei marciapiedi.

Detto questo, non ci convince affatto il richiamo da parte del Comune alla sola perizia del proprio consulente, le cui operazioni furono avviate un anno fa, essendo nel frattempo intervenuta quella del consulente della Procura, che riduce a 16 le piante da abbattere, compresi, è bene ribadirlo, pini giovani e di modeste dimensioni.

Non solo, ma la stessa demolisce la sconosciuta categoria di rischio “C/D con asterisco”, creata con indubbia fantasia allo scopo di rimpolpare, aggiungendone altri 38, il numero dei pini da eliminare.

È un elemento questo, del quale un’istruttoria procedimentale seria, approfondita e volta alla tutela delle alberature non potrà non tener conto. 

Ci attendiamo pertanto un provvedimento dirigenziale adeguatamente motivato e supportato da un dettagliato e serio progetto di sostituzione nel rispetto delle legge, delle regole minime della migliore arboricoltura e da affidare a ditte qualificate, onde evitare quanto già verificatosi in passato col rozzo, ingiustificato abbattimento di 12 pini, i cui resti e ceppaie sono ancora lì a deturpare marciapiedi e paesaggio, oltre a fare da ricettacolo di parassiti, con concreto, grave rischio di danneggiare irreparabilmente gli esemplari  limitrofi.

Resta ovviamente l’ennesima sollecitazione a che in futuro l’Amministrazione, qualunque essa sia, muti radicalmente l’approccio sulla tematica dell’oramai ineludibile cura dell’ambiente e del verde dando corso, tra l’altro, a tutte le misure volte alla manutenzione, salvaguardia e incremento delle alberature cittadine”.