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Arriva un endorsement importante per Antonio Di Maria, candidato del centrodestra alla Presidenza della Provincia. Al suo fianco si schiera Mario Pepe, consigliere uscente e oggi sindaco di San Giorgio del Sannio, tra i comuni dal maggior peso elettorale (è in terza fascia) nelle elezioni che il 31 ottobre interrogheranno esclusivamente primi cittadini e consiglieri comunali.

Il mio non è un giudizio tra candidati” – spiega l’ex parlamentare. “D’altronde, conosco entrambi da quando erano in tenera età”. L’indicazione di Pepe arriva allora al termine di un ragionamento che parte da un assunto: “Mi attendo molto dal futuro presidente della Provincia”.

Chi guiderà la Rocca, prosegue, “dovrà agire per recuperare il ruolo istituzionale che l’Ente dovrebbe avere. Innanzitutto sul piano di un rapporto vero, sincero e autentico con gli amministratori comunali e poi su una ipotesi di sviluppo capace di rilanciare completamente la nostra realtà territoriale, facendo leva sulle istituzioni maggiori, Regione e Governo”.

Per Mario Pepe, infatti, “serve una mobilitazione continua”. “Noi dobbiamo porre con forza il problema della questione Sannio. In che modo? Avviando una conferenza programmatica e organizzativa con le autorità locali e con le forze produttive e sociali per vedere cosa concretamente fare per la nostra provincia, stabilendo un cartello delle priorità”.

E in questo contesto, tra le due opzioni in campo, per il sindaco di San Giorgio ce n’è una che si lascia decisamente preferire all’altra.

Dispiace ma il Pd è perdente. Ed è perdente proprio perché non ha prospettive politiche. Fino ad ora ha gestito la Provincia con i risultati che conosciamo. Come può pretendere di riavere il presidente? Di essere punto di riferimento delle autonomie territoriali?

Non metto in dubbio le qualità politiche, organizzative, del candidato presidente del Pd ma non c’è il retroterra giusto per sostenerlo. Franco Damiano lo conosco da quando era in tenera età ma ha indossato una casacca non adeguata al suo temperamento e al suo carattere”.

Considerazioni, opposte, ovviamente, per Di Maria. “Come detto per Damiano, anche Di Maria lo conosco da quando era ragazzo. Lui può essere il riferimento giusto perché abbiamo bisogno di un giovane battagliero alla guida dell’amministrazione e perché è forte di un raccordo con il sindaco di Benevento. E noi non possiamo ignorare la forza e il ruolo della città capoluogo, chiamata ad essere cooprotagonista della futura esperienza di governo della Rocca. Provincia e Comune devono agire in simbiosi se vogliamo ottenere qualcosa di buono per il territorio. Altrimenti ci depauperiamo sempre di più. Ed è per queste considerazioni che il mio orientamento è per Di Maria”.

Il tutto, fermo restando che a Mario Pepe queste consultazioni proprio non piacciono.

Il governo avrebbe tempo per riproporre la legge di una volta, restituendo ai cittadini la possibilità di eleggere direttamente consiglieri e presidente. La Provincia ha riacquisito dignità costituzionale: le elezioni di secondo livello non sono più accettabili”.