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Benevento – L’inzuccata di Brignoli, la gioia del pubblico giallorosso e poi il triplice fischio finale. Il primo punto porta la firma in calce del pipelet della strega. E la mente torna agli anni Novanta, al calcio nostalgico, quando il portiere aveva il numero uno e basta, il nome stampato sulle spalle non ci serviva,  grazie all’album delle figurine li ricordavamo tutti, senza suggerimenti, e senza sforzi per pronunciare nomi esotici, perchè gli stranieri erano al massimo tre. 

E i portieri paravano, uscivano poco, figuriamoci se lasciavano incustodita la porta. Michelangelo Rampulla, invece, quel pomeriggio se ne infischiò degli stereotipi e si lanciò all’attacco: 23 febbraio 1992, minuto 92, Atalanta di Bruno Giorgi in vantaggio contro la sua Cremonese. Ultimo respiro, punizione dalla destra, palla che taglia l’area di rigore e Rampulla che insacca di testa. Gioia e incredulità, la stessa che ha sommerso Alberto Brignoli.

Ora Rampulla è in Cina, è nello staff della nazionale guidata da Marcello Lippi. Nonostante la distanza e il fuso orario, si è goduto in poltrona la sfida del “Vigorito” tra Benevento e Milan, lasciando alla nostra testata alcune dichiarazioni. “Un gol bellissimo quello di Brignoli – ha dichiarato Rampulla – l’ho visto in diretta perchè stavo guardando la partita. E sono molto felice, sia per Brignoli che per il Benevento. Fare un gol da portiere, in serie A, è un’emozione davvero incredibile ed unica”.

Sulla salvezza del Benevento, l’ex portiere juventino, non ha buone sensazioni: “Credo che raggiungere la salvezza sia un pò difficile per il Benevento, ma mi auguro vivamente che possa riuscirci. Questa prodezza personale di Brignoli – ha concluso  Rampulla – può essere quella prodezza che spinge verso il miracolo e cambiare il corso della stagione”.