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Novità in casa Pd: appare destinata a risolversi con una vittoria della federazione sannita la battaglia dei ricorsi e delle contestazioni scatenata da ‘Essere Democratici’, la componente guidata da Raffaele Del Vecchio, Francesco De Pierro e Cosimo Lepore.

Da Roma, infatti, giunge un ulteriore punto – probabilmente quello decisivo – a favore della dirigenza locale ‘Dem’.

Nel rimettere nelle mani del segretario Enrico Letta ogni decisione circa la richiesta di commissariamento della federazione beneventana avanzata da Raffaele Del Vecchio, infatti, il presidente della Commissione di Garanzia Nazionale del partito – la livornese Silvia Veloboccia di fatto l’istanza giunta dal Sannio e lo fa senza lasciare spazio a diverse interpretazioni.

La requisitoria del leader dei dissidenti beneventani, infatti, è smontata punto per punto, sia nella forma che nella sostanza dal massimo organo di controllo dell’attività e dell’organizzazione interna dei democratici. “Preliminarmente, – sottolinea la Velo nella missiva inviata a Letta – quello che il ricorrente chiama “ricorso”, non è e non può essere un ricorso. Il ricorso, infatti, è lo strumento previsto dallo Statuto del PD attraverso il quale un iscritto o un elettore si rivolge ad una Commissione di Garanzia qualora ritenga violata una norma dello Statuto o del Codice Etico. Una richiesta di commissariamento non è un ricorso perché le Commissioni di Garanzia non hanno competenza su tale richiesta, che va rivolta esclusivamente all’unico organo competente, vale a dire il Segretario nazionale o il Segretario regionale, a seconda che riguardi i livelli regionali, provinciali o comunali e di Circolo”.

Fatta questa premessa, la presidentessa definisce questa “ulteriore richiesta” di Del Vecchio “impropriamente reiterata”. E ciò perché all’attenzione di Letta c’è già la delibera della Commissione di Garanzia Regionale, bollata peraltro come “anomala”, inviata da Napoli proprio su richiesta del leader dell’area dissidente.

I toni si fanno ancora più duri quando il discorso si sposta nel merito delle motivazioni. Tranchant l’intro della presidente della Commissione di Garanzia secondo cui “il Del Vecchio fa alcune affermazioni profondamente inesatte, travisando le norme dello Statuto del PD”.

Nello specifico, la decisione di riconvocare l’Assemblea provinciale (tenutasi nuovamente lo scorso 20 agosto, leggi qui e qui), per la Velo “non comporta di per sé la declaratoria di nullità dell’Assemblea già celebrata e oggetto di impugnazione. La Commissione nazionale di Garanzia non ha mai formalmente annullato quell’Assemblea”.

“Ma, anche a voler ammettere che tale Assemblea fosse nulla, – prosegue Silvia Velo –  è falso che il Tesoriere provinciale non sia legittimamente in carica. Infatti, come previsto dall’art. 37, comma 3, dello Statuto del PD, nell’ipotesi in cui, per qualsiasi causa, il Tesoriere cessi dalla carica prima del termine, il Segretario nomina un nuovo Tesoriere che rimane in carica fino alla successiva convocazione dell’Assemblea. Il Segretario provinciale del PD Benevento aveva già nominato un nuovo Tesoriere, dopo le dimissioni del precedente, il quale è attualmente in carica a tutti gli effetti e lo sarebbe anche se quell’Assemblea già celebrata non fosse stata valida, fino alla celebrazione della nuova Assemblea”.

Infine, sempre nel merito delle obiezioni mosse da Raffaele Del Vecchio, il vertice della Commissione di Garanzia Nazionale del Pd dichiara “parimenti falso” che risulterebbe nulla la certificazione degli iscritti 2020, a causa della nullità dell’elezione del terzo componente in surroga a quello decaduto: “Ogni organismo assembleare del PD è funzionante fino a quando risulta in carica la maggioranza assoluta dei suoi componenti. L’art. 6, comma 3, del Regolamento delle Commissioni di Garanzia, inoltre, stabilisce che le riunioni sono valide con la presenza della maggioranza dei componenti della Commissione. L’unico organismo che può certificare le anagrafi è la Commissione di Garanzia. La certificazione dell’anagrafe degli iscritti della Federazione provinciale del PD Benevento per l’anno 2020 è avvenuta con la presenza di tre componenti su tre. Anche ammettendo che il terzo componente non fosse stato eletto in un’Assemblea valida, la certificazione resta valida perché effettuata con la presenza della maggioranza assoluta dei componenti”.

Insomma, nuovo punto a favore della federazione sannita che già si era vista dare ragione sulla dichiarazione di ‘decadenza’ dell’ex presidente Rossano Insogna. Con ogni probabilità, la guerra delle carte bollate finisce qui. Lo scontro, però, proseguirà nelle urne e in particolare con le amministrative di Benevento, con il Pd impegnato a sostenere Luigi Diego Perifano ed ‘Essere Democratici’, invece, in campo per il sindaco uscente Clemente Mastella.