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Benevento – Il Sannio approva all’unanimità la netta contrarietà all’impianto di compostaggio  di Sassinoro.

Si è concluso così il Consiglio provinciale straordinario tenutosi presso la palestra del comune del Tammaro. Presenti il Comitato Civico Tutela e Rispetto del Territorio, il comitato delle mamme sannite, due parlamentari del Movimento 5 Stelle, Danila De Lucia e Pasquale Maglione, il consigliere regionale Mino Mortaruolo. Presenti anche il Presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis e il sindaco del capoluogo molisano Antonio Battista, il sindaco di Sepino, numerosi sindaci del comprensorio dell’Alto Tammaro, il Presidente della Comunità Montana Alto Tammaro Antonio Di Maria.

Tutti uniti per dire no all’impianto rifiuti e lanciare un messaggio forte al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. 

Un dato sottolineato dal deputato grillino Pasquale Maglione che ha posto l’accento proprio sull’eterogeneità di una battaglia che non conosco confini politici né territoriali. 

Il consigliere regionale Erasmo Mortaruolo, da parte sua,  ha annunciato di aver già richiesto la revoca dei provvedimenti regionali sopratutto in relazione al fatto che precedenti autorizzazioni comunali – volte alla realizzazione di un piccolo impianto di trattamento del compost . sono “come transitati” verso un mega impianto da 22mila tonnellate a carattere sovraregionale.  Il consigliere piddino ha ricordato pure che gli atti sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica.

Ad introdurre il dibattito il presidente  Ricci che  ha ricordato che tutta la Provincia di Benevento sii sente vicina alla comunità di Sassinoro: “Noi abbiamo già manifestato il nostro fermo dissenso  nei confronti di una violenza che si vuole fare al territorio dell’Alto Tammaro e che è stata decisa al termine di alcune Conferenze di Servizio svoltesi in Regione Campania”.

Ha preso dunque la parola il Sindaco di Sassinoro, Pasqualino Cusano, che ha chiesto l’invio di tutti gli atti della vicenda alla Procura della Repubblica.

La fascia tricolore ha anche rilanciato la battaglia per l’inclusione di Sassinoro nel  Parco regionale del Matese, chiedendo un impegno in tal senso sia alla Regione Campania che alla Regione Molise. 

Quindi ha preso la parola il Consigliere provinciale  Giuseppe Ruggiero che ha rimarcato  come prioritaria la questione dell’autosufficienza di ciascuna Provincia in materia di delega alla gestione del ciclo rifiuti: “Molto spesso  il Sannio ha dovuto mostrare “sensibilità” nei confronti degli altri territori: in effetti si continua a pagare da parte dei cittadini sanniti la bonifica delle discariche dismesse costituite da rifiuti conferiti da altre Province. Occorre infine definire nuovamente la figura giuridiche dell’Ato rifiuti.”

Posizione condivisa dal consigliere provinciale Carmine Montella: “Molto spesso abbiamo dovuto subire decisioni calate dall’alto per gli insediamenti degli impianti dei rifiuti a carattere e dimensione regionale”.

Sulla necessità di esprimere una azione forte, d’intesa con il Molise, nei confronti di palazzo Santa Lucia, si è espresso pure un altro consigliere provinciale,  Giuseppe Di Cerbo.

Renato Lombardi ha invece ricordato come la Carta Europea del Paesaggio del 2000 coinvolgeva direttamente il potere di decisione da parte dei cittadini dei territori interessati. Ha inoltre  ribadito la necessità di gestire in misura autosufficiente il ciclo dei rifiuti.

Il Presidente Comitato Civico Nicola Zacchino ha ribadito tutte le contrarietà di natura giuridica, geologica, ambientale, tecnica, istituzionale della gente di Sassinoro all’insediamento dell’impianto di compostaggio da parte di un privato che persegue ovviamente interessi privati e non pubblici: ” L’insediamento non sarebbe dannoso solo per la città di Sassinoro ma anche per l’intera popolazione sannita a valle della diga di Campolattaro, alimentata dal fiume Tammaro”.

Quando al Molise, le istituzioni ‘cugine’  hanno sottolineato quanto l’insediamento di Sassinoro sia destinato a produrre pesanti ripercussioni su un territorio vastissimo superando i confini amministrativi.

Il Presidente della Comunità Montana Alto Tammaro Antonio Di Maria ha invocato l’intervento diretto ed immediato del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ed ha comunicato di aver provveduto a presentare ricorso alla Magistratura avverso l’impianto.  Presente  anche il Sindaco di Casalduni Pasquale Iacovella che ha ricordato le criticità che costituisce per il proprio territorio l’insediamento dello Stir di Casalduni e degli insediamenti di ecoballe fermi da 14 anni e questo comporta per la propria cittadinanza un vertiginoso picco di aumento delle morti da tumore. Chiede anche il blocco dell’insediamento del biodigestore a Casalduni che deve essere realizzato a cura della Provincia.