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“Sono contento. Questa sera comunichiamo ai sanniti la firma di un documento importante. E no, non è il solito protocollo ma un atto dietro al quale ci sono anni di confronto e lavoro, tra alti e bassi, tra collaborazione e vivacità. Non è un punto di arrivo perchè ora ci sono tante cose da fare. Ma è un punto fermo“. Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Regione Campania, saluta così la firma dell’Accordo Istituzionale tra la stessa Regione, la Provincia e l’Ente d’Ambito di Benevento e la Samte s.r.l. per riavviare il ciclo integrato dei rifiuti urbani nel Sannio.

Accordo che poggia su alcuni pilastri: la realizzazione nell’area dello Stir di Casalduni di un biodigestore che tratterà fino a 27mila tonnellate di frazione organica da differenziata prodotta nei comuni della Provincia di Benevento; la rifunzionalizzazione dello stesso Stir; la riapertura entro il 15 luglio della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte. “Siamo pronti. Ancora pochi giorni e la discarica potrà accogliere ii rifiuti provenienti dai comuni sanniti” – spiega Domenico Mauro, presidente della Samte e primo a prendere la parola nella sala convegni del Museo del Sannio.

Bonavitacola da tempo ci indicava la strada giusta ma noi abbiamo un po’ tardato a seguirla. Ma ora ci siamo. L’obiettivo è sintetizzabile in uno slogan: offrire ai sanniti un servizio al miglior modo possibile e al minor costo” – le parole di Rossano Insogna, vice presidente dell’Ambito Rifiuti del Sannio. E proprio Insogna chiede a Bonavitacola un ulteriore impegno in attesa che tutti i pezzi del puzzle vadano al loro posto: “Fino a che non sarà realizzato il biodigestore sarebbe utile avere un sito di trasferenza per l’umido, in modo da risparmiare sul trasporto. Quanto all’indifferenziata, l’auspicio è di poter conferire direttamente al termovalorizzatore di Acerra. Non è una ipotesi campata in aria, considerato che la stragrande maggioranza dei Comuni beneventani è oltre il 70% di differenziata“.

“Oggi festeggiamo un risultato importante” – ribadisce ancora Nino Lombardi, oggi presidente facente funzioni alla Provincia ma candidato alle elezioni del prossimo 28 luglio. “Non è questo l’unico frutto della collaborazione istituzionale che tutt noi stiamo mettendo in campo. C’è il tema della Diga e c’è ancora la riqualificazione dei fiumi”.

E in effetti quella odierna è una manifestazione dall’evidente sapore politico. Lo rimarcano in tanti. Lo sintetizza Clemente Mastella: “L’allineamento di varie istituzioni ha consentito la firma di questo accordo. Rispetto a quel che accadeva in passato, il Sannio non è più ai margini dell’agenda politica regionale. E sono contento di aver trovato in Fulvio Bonavitacola un vero amico. All’inizio ci guardavamo con sospetto, ci annusavamo per conoscerci. Ora c’è una sinergia che avrà ricadute positive per il territorio“.

Quanto ai costi, sarà la Regione a farsi carico del biodigestore, impianto da oltre 20milioni di euro. Anche l’importo per la rifunzionalizzazione dello Stir sarà finanziato da palazzo Santa Lucia con Delibera di Giunta a valere sulle risorse disponibili non ancora programmate FSC 2014/2020.

A carico della Provincia di Benevento e della Samte, sempre attingendo ai finanziamenti regionali, il costo totale e le attività collegate alla rimozione dei rifiuti combusti stoccati nello di Stir di Casalduni pari a 1,8 milioni di euro.

“L’accordo – spiegano le parti – consentirà al Sannio di superare tutte le “notevoli criticità” legate al trattamento dei rifiuti nel Sannio“.