- Pubblicità -
Tempo di lettura: 5 minuti

Lunedi 26 settembre  l’Amministrazione comunale di San Giorgio la Molara guidata dal Sindaco Nicola De Vizio ha approvato il Bilancio di previsione 2022-2024.

Il Gruppo consiliare di minoranza “Terre di Lavoro” ha votato contro ed ha consegnato al Segretario comunale un articolato documento che dimostra il mancato rispetto dei principi di coerenza, veridicità, attendibilità, correttezza e comprensibilità sanciti dall’art. 80 del D.Lgs. n. 118/2011, così invitando tutti i Consiglieri a riflettere sulla responsabilità personale del voto favorevole ad un Bilancio costruito su falsi dati e informazioni, errori, incongruenze ed atti illegittimi ed alterati.

Il Gruppo ha anche contestato la delibera di G.C. n. 63 del 09/09/2022 con la quale sono state illegittimamente adeguate le indennità agli Amministratori già a partire dal 1/1/2022, facendo riferimento al parametro della classe demografica “da 3.001 a 5.000 abitanti” e non a quello della classe demografica “fino a 3000 abitanti”, ancorché lo specifico decreto del Ministro dell’Interno di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze del 30/05/2022 e, in particolare, il suo “Allegato A” (denominato “Nota metodologica”), preveda espressamente di considerare la popolazione ISTAT al 31 dicembre 2020 risultante dal censimento permanente (popolazione di San Giorgio la Molara a tale data: 2845 abitanti).

Il Vice Sindaco ha tentato di giustificare il deliberato affermando che la Giunta ha tenuto presente il censimento della popolazione del 2011. Per quale motivo, viene allora da chiedersi, considerata la chiara previsione della richiamata “Nota metodologica” e la risaputa circostanza che il nostro Comune, al 31 dicembre 2020, aveva una popolazione di 2845 abitanti! Come sempre l’Amministrazione comunale prende decisioni in maniera del tutto arbitraria.

L’indennità mensile che si è attribuita il Sindaco è, dunque, pari ad euro 3.036,00, gli arretrati spettanti da gennaio a settembre 2022 sono euro 9.756,00, mentre l’effettiva indennità spettante al Sindaco sarebbe stata quella prevista per i Comuni fino a 3000 abitanti (pari ad euro 2.208,00, con arretrati pari ad euro 2.304,00). A cascata sono inferiori anche le indennità del Vice Sindaco e degli Assessori.

Lo Stato contribuirà alla maggiore spesa, integralmente, solo dal 2024 e, peraltro, solo con riferimento a quanto previsto per i Comuni fino a 3000 abitanti.

Pertanto, secondo il Gruppo consiliare “Terre di Lavoro”, l’Amministrazione dovrà necessariamente tornare sui propri passi e Sindaco, Vice Sindaco e Assessori, dovranno restituire le indennità indebitamente percepite.

Il Gruppo ha anche chiesto di destinare le relative somme che verranno così a liberarsi ad interventi per la disabilità, ai quali l’Amministrazione non ha dedicato nemmeno un euro nel triennio 2022-2024.

Il Sindaco De Vizio ha definito le documentate contestazioni del Gruppo di minoranza come “opinioni” e “punti di vista”.

Il Vice Sindaco Gagliardi, che è anche assessore ai Lavori Pubblici e Responsabile del Servizio finanziario, ha affermato testualmente: “Il piano triennale dei lavori pubblici è il sogno nel cassetto e ai fini del bilancio non sbilancia, se hai un’opera di 50 milioni di euro, è una partita di giro, entrano i 50 ed escono, l’opera sta lì, quando ti serve la prendi, la modifichi se ti serve, fai uno stralcio.( …) Ripeto non sono altro che le opere che sono state approvate negli anni. Non ci siamo inventati quasi niente.”

Siamo preoccupati perché è la parola“quasi” ad essere opinabile, non i numeri e la matematica, vorremmo ricordare al Sindaco, non è un’opinione. Il rispetto delle norme di contabilità pubblica, oltre ad essere sancito dalla legge, è dettato dalla necessità di un uso oculato, attento e rigoroso delle risorse pubbliche a cui l’Amministrazione è tenuta nel rispetto dei Cittadini.

I Consiglieri di maggioranza presenti hanno ugualmente approvato il documento che rappresenta un’opera da manuale di “schizofrenia amministrativa.

Ad esempio, nel 2022 il Programma triennale dei Lavori pubblici prevede opere per 21 milioni di euro, mentre nel Bilancio di previsione 2022-2024 sono indicate opere per 38 milioni di euro, con una differenza di 17 milioni di opere in più, che l’Amministrazione non ha saputo minimamente giustificare nel corso della seduta consiliare.

Inoltre, sempre a titolo di esempio, tra le spese che riguardano l’edificio scolastico di Via Montedoro (già oggetto di lavori per 160 mila euro e dove hanno iniziato il nuovo anno scolastico alcune classi dell’Istituto Comprensivo), nel 2022 sono stati previsti 3.095.000,00 di euro per l’adeguamento sismico (ma gli alunni sono davvero al sicuro?) e nel 2024, con una del tutto illogica e contrastante previsione, 2.710.000,00 di euro per la sua demolizione e la ricostruzione in altro sito!

Nel corso della seduta consiliare è stata rilevata anche l’incongruità degli atti di indizione della procedura negoziata per i servizi di mensa e trasporto scolastici, arrivati in ritardo rispetto all’inizio dell’anno scolastico e con una base di gara di euro 543.040,00 oltre IVA di gran lunga superiore agli importi scritti nel Bilancio pari ad euro 461.000,00 compreso IVA, quasi come se l’esito fosse già noto!

Come Gruppo di minoranza attendiamo ancora una risposta su una interpellanza riguardante proprio l’organizzazione dei servizi scolastici, nella quale abbiamo fornito i nostri suggerimenti rispetto alle criticità, note da tempo e, alle esigenze della Comunità, altrettanto note. Le scelte adoperate sino ad ora continuano a comportare disagi alla popolazione scolastica, oltremodo vittima di tutti i disservizi causati dalla cattiva gestione dell’appalto dei lavori della Scuola di Piano Stallone, più volte da noi attenzionati.

Questo il motivo per cui, sempre nella seduta consiliare, è stato chiesto all’Amministrazione di azzerare il contributo mensa a carico delle famiglie, stabilendo che le risorse necessarie siano reperite dall’applicazione alla ditta aggiudicataria dei lavori della Scuola appena menzionata di eventuali penali derivanti dal mancato rispetto dei termini e delle condizioni stabilite dal bando di gara (esecuzione lavori contestuale allo svolgimento delle lezioni) e/o, comunque, dalla concessione di uno specifico contributo da parte di quest’ultima.