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“L’A.O. San Pio, forse, sta confondendo la propria funzione e, invece di garantire cure e prestazioni sanitarie adeguate si sta concentrando ad esercitare una strategia comunicativa demagogica ed inefficiente che continua a mortificare il Sannio”. Così in una nota  l’associazione IoxBenevento

“La conferenza stampa – scrive – dei capi dipartimento dell’A.O. S. Pio, che nonostante la posizione di alcuni di loro sia evidentemente illegittima e paradossalmente miracolata, ancora oggi, dalla Corte dei Conti e dalla Procura della Repubblica di Benevento, probabilmente potrebbe essere relazionata al costante tentativo di fuorviare a delle responsabilità oggettivamente documentate e denunciate.

Ricordiamo che basta esaminare le procedure di nomine dei capi dipartimento per rendersi conto che sono stati nominati primari che ricoprono lo stesso incarico da circa vent’anni a fronte di una norma che al massimo consente due mandati da tre anni (massimo sei). Il ruolo di capo dipartimento, ovviamente, attribuisce una indennità economica che, in questo caso, si potrebbe tradurre in un danno erariale e potrebbe configurare anche altre ipotesi di reato.

Per quanto riguarda la scelta di condividere una gestione sanitaria che è sotto agli occhi di tutti e che ricade sulla vita dell’utenza, ci potrebbe far pensare a tanto di più, oltre che a far rimanere sbalordita una Comunità che coralmente sta denunciando alle Autorità preposte da tempo.

Il fatto degli angiografi guasti con i relativi trasferimenti dei pazienti in condizioni di pericolo di vita e tanti altri che hanno caratterizzato le nostre segnalazioni sui media, hanno fatto emergere nettamente la capacità di programmazione e di gestione dell’ospedale. Uscire dalla rete IMA per una struttura DEA di II livello, espone l’A.O. S. Pio ad un danno prima di tutto nei confronti dell’utenza e poi di immagine, figuriamoci se oggi gli stessi primari che gestivano un reparto di assistenza sanitaria urgente, com’è quella per gli infarti, possono permettersi di puntare il dito verso altri, accusandoli di danneggiare la reputazione del nosocomio.

L’associazione Io x Benevento, ha denunciato nel 2019 una palese violazione delle norme rilevando una convezione tra A.O. S. Pio ed una clinica privata di Avellino che consentiva ad alcuni neonatologi, di esercitare in ambito privato nonostante il contratto da dipendente del servizio sanitario pubblico, prefiguri un rapporto di esclusività, riconosciuto anche da una indennità economica.

Le criticità finora evidenziate da tutti, continuano a non trovare risposte concrete se non un mero esercizio oratorio quotidiano di autocelebrazione che poi svanisce qualche secondo dopo aver consumato fiato.

I fatti concreti che invece caratterizzano l’A.O. S. Pio sono ben noti, e vengono quotidianamente segnalati, disagi e mancanze che non trovano incidenza nelle parole dei capi dipartimento che continuano a concentrarsi a difendere l’indifendibile e ad autocelebrarsi piuttosto che dimostrare concretamente la qualità, la quantità delle prestazioni sanitarie, l’indice di attrattività, il peso medio, l’indice di fuga, l’indice degli interventi chirurgici, i LEA. Ricordiamo i pazienti oncologici costretti ad aspettare settimane per essere operati finanche per una semplice frattura.

Ma un altro indice di riferimento concreto lo stanno continuando a dare i medici che continuano a scappare via e che dimostrano con i fatti la loro incompatibilità con questa gestione sanitaria.

I fatti che questa associazione, da tempo, continua ad esporre rappresentano l’assoluta verità che l’utenza ha subito e che opportunamente sarà capace di dimostrare”. 

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