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Baselice (Bn) – E’ ancora la querelle acqua a tenere banco. Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma del sindaco Ferella, primo cittadino di Baselice.

Il Coordinatore del Distretto Sannita troppo spesso ultimamente si stupisce, si meraviglia. Di cosa non si capisce. Dovrebbe prendere atto che per quel ruolo il pressapochismo è la vera nota stonata. E le dimissioni, insieme all’intero consiglio, la migliore scelta.
Forgione guarda ad altre province, ad Avellino in particolare, e nota come i Sindaci siano unanimi nel decidere di continuare ad avere una società pubblica a gestire il sistema idrico integrato, ma per la provincia di Benevento invece durante l’assemblea con i Sindaci – tenuta alla Rocca dei Rettori a dicembre – disse che una società pubblica sarebbe stata la morte per il Sannio. E perché la decisione d’indirizzo su una società misto pubblico-privato senza fondamento, non sarebbe la morte per il Sannio? Decisione presa dopo solo venti giorni dalla nascita del Distretto, nella sala dei bottoni, tenendo all’oscuro tutti i Sindaci mai chiamati ad un confronto in merito, con atti sommari, non completi e per questo illegittimi.
I Comuni che hanno aderito alla società proposta sono all’incirca la metà dei 78 totali, ora a cascata richiamati dalla Corte dei Conti con un netto parere negativo. Cosa c’è da stupirsi se il Sannio non vuole fare gli interessi di pochi, non è interessato a chi decide il presidente e al privato che dovrà amministrare la società, ma invece vuole tutelare un bene prezioso come l’acqua pubblica.
Ma se guardare ad altre province non bastasse, il coordinatore Forgione fa una capatina anche in Molise e ci casca di nuovo, si meraviglia, prendendo ad esempio qualcosa che dice tutto il contrario di quanto lui vuol far credere: il comune di Frosolone ottiene parere favorevole dalla Corte dei Conti per entrare a far parte di una società pubblica per la gestione del sistema idrico integrato.
Sulla decisione della Corte dei Conti se da una parte c’è chi si meraviglia dall’altra c’è chi come il Sindaco Mastella addirittura ritiene che le delibere sbagliate dei comuni per l’adesione a Sannio Acque, che ricordiamo bocciate dalla Corte dei Conti, sono frutto di errori dell’Ente Idrico Campano.
Eppure, il Distretto Sannita, coordinato da Forgione, già dalla prima delibera commette clamorosi errori.
Perché il nostro coordinatore Forgione non guarda proprio in Molise, magari con un po’ più d’attenzione, dove troverebbe ancora oggi pubblicati tutti i documenti necessari e preliminari alla scelta della tipologia di società, che ricordiamo nel caso del Molise è una società pubblica. Si stupirebbe senza alcun dubbio!
Infatti la forma di gestione totalmente pubblica del nuovo gestore del Molise è stata decisa a seguito della adozione del Piano d’Ambito e relativo Piano Economico Finanziario unico per tutta la Regione e trasmesso formalmente ai Comuni.
Il Consiglio di distretto Sannita, invece, ha deciso la forma di gestione pubblico-privata il 25 ottobre del 2022, cioè con netto anticipo di diversi mesi sul Piano d’Ambito Distrettuale e relativo Piano Economico Finanziario adottato il 20 gennaio 2023 e non inviato ai Comuni.
Pare, e dico pare, che altrove nel fare le cose per bene e con giusti principi morali porti a scelte condivise all’unanimità, e senza problemi alla Corte dei Conti.
Invece l’ultima trovata, per provare a mascherare i propri ripetuti errori pare sia quello di portare i singoli consigli comunali ad approvare una relazione Economica Finanziaria estratta dal Piano d’Ambito. E mi chiedo se anche questa idea è frutto del suo guardare con stupore e meraviglia ad altre province e altre regioni o frutto di improvvisazione che potenzialmente porterà solo altro motivo di imbarazzo ai comuni sanniti.
Sgomberato il campo da commissariamenti e relativi costi inesistenti, fretta e scongiuri vari, unito al parere negativo della Corte dei Conti, direi che per tutti i comuni del Sannio sia arrivato il momento di dire basta a tutto questo. Giù la penna. Aspettiamo gli esiti del ricorso al TAR e iniziamo da un sano confronto. Tra di noi e con la Regione”.

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