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Tutto il mondo del calcio in questi momenti piange la prematura scomparsa di Sinisa Mihajlovic. Sinisa era un uomo di calcio di livello internazionale. Apprezzato, amato, riconosciuto come campione in un periodo della storia calcistica in cui i campioni pullulavano sui campi di calcio, in particolare in Italia, e non come adesso che campioni lo si è più per numeri di follower che per calci di punizione spediti alle spalle dei portieri. Perché la specialità di Mihajlovic era proprio quella e per quella ed i record accumulati in quella speciale ‘sezione balistica’ del calcio che il serbo verrà ricordato e annoverato tra i migliori al mondo mai esistiti.

Al mondo del calcio che piange e ricorda Mihajlovic si unisce nel suo piccolo anche la Benevento calcistica a tinte giallorosse che in qualche circostanza ha sfiorato Sinisa, sia sul piano calcistico ma sicuramente sul piano umano e familiare.

Restando strettamente confinati al ‘dio pallone’, come dimenticare le recenti sfide tra il ‘suo’ Bologna e il Benevento che si affacciava al suo secondo campionato di serie A. Diciamolo francamente, sul fronte sannita ci si arrabbiava anche un po’ quando Sinisa con quel suo fare guascone e baldanzoso, nelle dichiarazioni pre e anche post partita, pretendeva quasi che le sue squadre facessero un sol boccone del piccolo  Benevento. Così fu il ‘suo’ Torino con un gol di Iago Falque (che poi sarebbe stato meteora nel Sannio) a regalare una delle prime sconfitte (la terza consecutiva, la seconda di fila al ‘Vigorito’) il 10 settembre del 2017 quando la partita doveva già essere conclusa a regalare il gusto della vittoria a Sinisa. Non c’era già più sulla panca granata MIhajlovic nel match di ritorno. Ma poi, due stagioni dopo dal  ‘suo’ Bologna, certamente non più ma per lui come se lo fosse ancora lo ‘squadrone che tremare il mondo fa’, Mihajlovic pretendeva nuovamente  che facesse un sol boccone del malcapitato Benevento. E così ricordiamo che Miha non l’ha presa benissimo quella sconfitta al ‘Vigorito’ per 1-0 (21’st Lapadula) del 4 ottobre 2020 (in piena seconda ondata pandemica con lo stadio vuoto), ma addirittura ancor meno bene prese pure il pareggio per 1-1 in un ‘Dall’Ara’ sempre vuoto in cui il giallorosso Viola pareggiò il gol di Sansone. ‘Miha’ rosicava per i risultati in campo e i tifosi giallorossi rosicavano per le sue dichiarazioni.

Ma poi il Sannio e il serbo si sono riavvicinati e molto quando il club giallorosso nell’estate del 2021 ha accolto tra le sue braccia il difensore Alessandro Vogliacco che come compagna di vita aveva ed ha Virginia Mihajlovic, la seconda genita dei cinque figli di Sinisa e Arianna Rapaccioni. Ad ottobre di quello stesso anno Sinisa e Arianna sono diventati nonni della piccola Violante, prima nipotina del serbo, che seppur non è nata a Benevento è pur sempre venuta alla luce durante la permanenza del papà all’ombra della Dormiente dove non appena è stato possibile mamma Virginia l’ha portata per riunire la famiglia. Le immagini di Sinisa che coccolava la nipotina, considerata in quel frangente una piccola ‘streghetta’ hanno fatto il giro del web e dei media sanniti, nonché dei vari apparecchi tecnologici in mani giallorosse. Quello è stato l’apice dello ‘sfiorarsi e toccarsi’ tra il Sannio giallorosso e Mihajlovic, anche se in questi momenti non mancano attuali calciatori del Benevento che si stanno unendo al coro di dolore e dispiacere per una prematura scomparsa che a queste latitudini, purtroppo, ricorda il destino infame e vigliacco che ha portato via anche il ‘nostro’ amato e mai dimenticato Carmelo Imbriani.

“Il Benevento Calcio, il suo Presidente Oreste Vigorito, il direttore sportivo Pasquale Foggia, l’allenatore Fabio Cannavaro e il suo staff, i calciatori e tutto il mondo Benevento, – così in una nota ufficiale del club giallorosso –  profondamente addolorati si uniscono al cordoglio per la scomparsa della leggenda Sinisa Mihajlovic e al dolore della sua famiglia”.