- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Benevento – “Il silenzio degli innocenti” è stato infranto ieri sera, nel momento peggiore, dopo una sconfitta che ha fatto ribollire l’animo di dirigenti, calciatori e tifosi. A distanza di oltre un mese, un tesserato del Benevento è tornato a parlare di Gianluca Lapadula dopo il silenzio imposto sull’argomento dalla società.

Quel tesserato, però, è stato ancora una volta Fabio Caserta, l’uomo che lo scorso 12 gennaio si prese la responsabilità di annunciare in una conferenza stampa pre partita la rottura con l’attaccante italo-peruviano. La dirigenza ha avallato le parole del proprio tecnico, considerando che Pasquale Foggia si è fiondato subito su Francesco Forte, stappando lo “Squalo” al Venezia senza preoccuparsi prima di trovare una eventuale sistemazione al “Bambino delle Ande”. Il tutto accompagnato da un silenzio surreale, neanche un sussurro ufficiale nonostante quel “ci penserà la società a sistemare tutto” proferito in diretta dallo stesso Caserta.

La battaglia, nel frattempo, si è spostata su altri fronti. Si è andati avanti a carte bollate, con la società che si è rivolta all’arbitrato chiedendo una riduzione dello stipendio e la possibilità di tenere il calciatore fuori rosa dopo il “grande rifiuto”. Uno squarcio al quale adesso si starebbe pensando di mettere una toppa, spinti dalla serie negativa in cui è incappata una squadra che fatica a variare il proprio modo di giocare in base agli interpreti.

Tre pareggi in cinque partite e appena due gol realizzati hanno fatto salire il termometro della temperatura intorno (e soprattutto dentro) al Benevento. E così, dopo aver incassato due reti dall’Ascoli, Caserta si è ritrovato a dover parlare principalmente del caso Lapadula, anziché porre l’accento sull’involuzione post mercato della sua squadra.

L’attaccante del Perù resta un lusso per il torneo di serie B e rappresenta un patrimonio per la società di via Santa Colomba, questo è indubbio e fuori discussione. Il suo reintegro, inoltre, sarebbe ben visto da una parte di piazza che ne ha sottolineato sugli immancabili social l’importanza, ma rappresenterebbe una sconfitta per chi il mercato lo ha condotto.

Si verrebbe a creare, prima di tutto, un dualismo con Forte, eccezion fatta per un cambio di modulo che porterebbe al sacrificio di altri elementi, e poi verrebbe vanificata la decisione di trattenere sia Moncini che Sau. Rappresenterebbe, insomma, una bocciatura per le ultime operazioni di mercato, anche se il messaggio che passerebbe sarebbe quello di una retromarcia dello stesso Lapadula.

Alla fine, però, conterebbe solo il Benevento ed è palese che una Strega con un bomber di razza a disposizione vedrebbe aumentare notevolmente le frecce al proprio arco per provare l’assalto alla serie A. Il contorno di una vicenda gestita in maniera alquanto discutibile verrebbe dimenticato in fretta, come spesso accade e senza ulteriori passi indietro, ma del resto “noi desideriamo ciò che vediamo ogni giorno” per citare Hannibal Lecter.