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E’ accusato del reato di estorsione con l’aggravante del metodo mafioso, commesso nell’ottobre del 2018 in provincia di Benevento. In carcere è finito Luca Truocchio, 24 anni, originario di Moiano, che stava scontando gli arresti domiciliari nel comune di Latina a casa di alcuni parenti.

Aveva 18 anni quando, insieme ad altri sodali, aveva esploso colpi di pistola verso la serranda di una macelleria di Moiano, in Valle Caudina, per costringere il titolare a pagare il pizzo. Nel 2018 il giovane fu arrestato insieme ad altre persone nell’ambito dell’operazione denominata “Zeus” con l’accusa di tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. Ieri è arrivata la condanna definitiva a 3 anni e 8 mesi e per questo è stato condotto nel carcere di Latina dai carabinieri della stazione in esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penale della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli.

Stando alle accuse dell’operazione “Zeus”, il gruppo criminale di cui faceva parte Truocchio, tra il 2018 e il 2019 aveva consumato una serie di estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti anche attraverso attentati gravi con l’obiettivo di mostrare la forza sul territorio caudino. Alcuni membri del sodalizio, intercettati dagli inquirenti, intimorivano le vittime con minacce del tipo: “Sono sette mesi che i compagni stanno aspettando e voi sapete dove andare…ci dovete dare 100.000 euro”. Ed ancora: “Se voi non fate quanto vi sto dicendo, li conosco, si potrebbero ritorcere contro di voi e vi alzate una mattina e trovate qualche colpo d’arma da fuoco o vi incendiano come segnale”. O quella che un sodale del gruppo ha rivolto a un imprenditore di Ariola: “Noi siamo gli amici, già sai quello che devi fare”.

L’arrestato, espletate le formalità di rito è stato tradotto presso il carcere di Latina. Truocchio in primo grado era stato condannato a 5 anni e 4 mesi. In Appello la pena è stata ridotta a 3 anni e 8 mesi.

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