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Una sfida da dentro o fuori. A sette giornate dalla fine del campionato, il Benevento ha la necessità di tornare a vincere per alimentare sogni e speranze di salvezza. Lunedì, nel giorno di Pasquetta, la Strega ospiterà la Spal al “Ciro Vigorito” nel lunch match del 32° turno di serie B. A presentare la sfida con gli estensi è stato Roberto Stellone, intervenuto questa mattina in conferenza stampa. Questi i temi affrontati dal tecnico giallorosso.

Condizione – Veseli si è allenato regolarmente, Tello ha avuto un problema a una caviglia ma oggi si è allenato con il resto con la squadra. A parte gli squalificati abbiamo recuperato tutti. El Kaouakibi è fermo da due mesi, non può partire dall’inizio. Glik e Ciano stanno benissimo, ma non hanno i minuti nelle gambe. Mi serve gente pronta, non che loro non lo siano ma sono fermi da tempo. 

Sfida decisiva – E’ la partita della vita, da vincere senza fare calcoli. Dobbiamo vincere per noi, per cancellare il fatto che non vinciamo dalla sfida col Brescia. La testa non può essere libera da tensioni, subentrano ansia a timore, sarà una gara da giocare con la giusta cattiveria, senza andare all’arrembaggio dall’inizio. Dovremo partire forte ma con equilibrio, cercando di sbloccarla. Veniamo da buone prestazioni, ripartiamo dall’aspetto positivo del primo tempo con il Bari.

Modulo – Devo ancora decidere, conterà relativamente. Dipenderà anche da come si schiererà la Spal. Dovremo essere organizzati, affrontando la gara con il veleno negli occhi per noi, il presidente e i nostri tifosi. Non posso pensare a un risultato diverso dalla vittoria.

Umore – Sono undici anni che faccio questo mestiere da allenatore, non c’è una regola fissa da seguire sull’andamento settimanale. La formazione che scenderà in campo sarà dettata da quanto visto in settimana, dall’aspetto mentale e dall’avversario. Con i miei collaboratori studiamo e analizziamo tutti gli aspetti.

Attacco – Non siamo una squadra che fa gol o che mette sotto gli avversari nel numero di conclusioni. Non è facile cambiare questo andazzo, non dipende dal numero degli attaccanti da mettere in campo. Dobbiamo avere equilibrio, essere ficcanti nelle poche occasioni che ci lasceranno. Conta la velocità con cui riesci a fare le cose. Dobbiamo capire i momenti della partita, di certo non dobbiamo andare sotto, questo è fondamentale. Oggi non abbiamo una tranquillità mentale da fare trame di gioco o iniziare da dietro. L’aspetto mentale è difficile da allenare, ti torna quando ti sblocchi, quando vinci.

Regista – Schiattarella, Karic o Kubica possono fare quel ruolo. Dobbiamo mettere tutti nella posizione giusta. I ragazzi stanno bene, hanno avvertito una settimana di tensione perché ci tengono e insieme vogliamo uscire da questa situazione. Ho visto impegno per mettermi in difficoltà nelle scelte.

Espulsioni – Andiamo a vedere quanto accaduto. A Bari il primo fallo di Acampora non è da ammonizioni. La classifica o lo stato d’animo possono portare a fare determinati falli. Tello e Improta, nelle partite precedenti, sono state espulsioni non giuste. Nella mia gestione abbiamo fatto 127 falli e ne abbiamo subiti 125, c’è equilibrio, però abbiamo preso più ammonizioni ed espulsioni nonostante non siamo una squadra “feroce”. Molti potevamo evitare di prenderli, ma c’è un dato che mi da fastidio. Senza alibi, però, dobbiamo cercare di portare a casa una vittoria.

Leader – Non ci si diventa in un giorno. Dovrebbero essere tutti leader di se stessi e della squadra. Nell’arco di una stagione, solitamente chi sta facendo meglio è quello che si assume maggiori responsabilità. Noi non abbiamo fatto benissimo in questa annata e il discorso si viene un po’ a perdere.

Scelte – In avanti ci saranno nuovamente Carfora e Pettinari. Il presidente ci è vicino, di persona o per telefono. Vive questa situazione da primo tifoso, essendo colui che investe e anche tanto. Da buon padre di famiglia, però, non si fa vedere con la testa bassa, ma è il primo a crederci.

Responsabilità – L’allenatore è responsabile quanto i giocatori. Dare molte responsabilità ai giocatori, però, non mi trova d’accordo. Si allenano sempre al massimo e, in questo momento, gravare solo loro di responsabilità non mi sembra giusto. Mi fido di loro, dare troppe responsabilità può portare all’effetto contrario. 

Spal – Se vinciamo questa facciamo sette punti in casa su quattro partita nella mia gestione, che non è una brutta media. Affrontiamo una squadra che, come noi, era partita con altre ambizioni. Hanno cambiato anche loro tre allenatori ma le cose non sono cambiate, sarà la partita della vita anche per loro. Il pareggio farebbe calare le percentuali salvezza per entrambe. Prevedo una partita non bella, una gara di tensione dove bisognerà portare dalla propria parte gli episodi.