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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Nicola De Leonardis, Gruppo Consiliare Terre di Lavoro di San Giorgio la Molara.

“È un duro scontro quello che è andato in scena nell’ultimo Consiglio comunale di San Giorgio la Molara e che ha visto come protagonisti il capogruppo della minoranza Nicola De Leonardis e il Sindaco Nicola De Vizio.

Al centro della discussione, che in alcuni tratti è stata anche molto accesa, la TARI, ed in particolare la differenza pagata dai cittadini rispetto a quanto effettivamente speso per lo smaltimento dei rifiuti, che secondo la minoranza ammonta a 110 mila euro. Una cifra non da poco, e che De Leonardis spiega nel pubblico consesso, non essere in linea con quanto pagato negli anni precedenti.

Infatti, secondo la minoranza i numeri rivelerebbero che dal 2019 al 2021 sia le entrate che i costi sostenuti si aggirassero intorno ai 250 mila euro, con un sostanziale equilibrio, mentre per il 2022 sono stati richiesti ben 110 mila euro in più, giustificando la richiesta con l’aumento dei costi sostenuti dal Comune e dovuti alla necessità di dover conferire i rifiuti non più presso lo STIR di Casalduni, bensì presso un sito in provincia di Caserta.

Ma per la minoranza gli errori dell’Amministrazione sulla vicenda risiederebbero anche nella mancata trasparenza sulle modalità di azioni, il PEF approvato l’anno scorso e vigente per il quadriennio 2022-2025, non superò il controllo del revisore dei conti che espresse una riserva: “non si è avuto più alcuna notizia né relativamente alla giustificazione e né, relativamente alla riformulazione del parere da parte del Revisore” ha evidenziato De Leonardis.

Il Capogruppo di minoranza ha anche parlato della difficoltà a ricevere i documenti relativi alla TARI: “Sono più volte venuto in Comune a richiedere la documentazione e le informazioni utili a capire come mai ci fosse stato un così importante aumento delle somme richieste ai cittadini di San Giorgio la Molara, senza successo. Ho anche formulato per iscritto e tramite PEC la richiesta di informazioni in maniera dettagliata. Non posso e non possiamo come Gruppo, nascondere la nostra indignazione rispetto al trattamento che ci riservate, perché in Consiglio sostenete che anche noi consiglieri di minoranza abbiamo pari dignità e  il diritto di acquisire tutta la documentazione utile all’espletamento del nostro mandato, poi nelle pubbliche stanze, nei pubblici uffici, in quegli uffici che dovrebbero essere al servizio di tutti i cittadini e che voi invece avete “colonizzato” perché avete una malsana idea di potere, utilizzate tutti gli espedienti per evitarlo o per allungare fino allo sfinimento i tempi per fornirle o per fornirle in maniera parziale, frammentata e incompleta”.

Infatti, spiega De Leonardis, i documenti sono arrivati allo scadere esatto dei 30 giorni previsti per legge e incompleti.

“La domanda è semplice – continua De Leonardis – cosa ci ha fatto il Comune con i 110mila euro chiesti in  più ai cittadini, se questi non sono serviti a pagare il servizio integrato dei rifiuti solidi urbani?  Quanto verrà chiesto per l’anno 2023 se il PEF 2022-2025 è quello già validato dell’Ente d’Ambito lo scorso anno? Il Sindaco De Vizio in Consiglio ha parlato di un 25% in meno, accusando la minoranza di non volere questo decremento. Vorremo ricordare al Sindaco che l’incremento dello scorso anno era di gran lunga superiore al 25% – costi comunicati dall’ente €.228.768.74, Ruolo TARI 2022 €. 339.171,80 ed ossia circa il 49% in più. Il divario quindi resta, staremo a vedere quando riceveremo gli avvisi TARI”.

Dunque, il Consigliere di minoranza conclude: “Dai dati e dalle cifre evinciamo che, con le modalità adottate sino ad ora, ai cittadini di San Giorgio La Molara per l’anno 2022, a copertura del servizio rifiuti  sono state chieste somme superiori e questo rappresenta una illegittimità. La percentuale di copertura dei costi deve essere il 100%. . Questo il motivo del voto contrario e non è accettabile consentire al primo cittadino di formulare accuse per screditare l’avversario e nascondere la vera attività posta in essere dall’Amministrazione comunale””.