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Benevento – Sono iniziati questa mattina al Tribunale di Benevento gli interrogatori di garanzia, dinanzi al gip Gelsomina Palmieri, di alcune delle persone colpite nell’ambito dell’inchiesta sul trasferimento di società in Bulgaria. Un’evasione fiscale di circa 69 milioni di euro scoperta dalla Guardia di Finanza al termine di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento, che ha accertato presunti reati per bancarotta fraudolenta, associazione a delinquere e falso commessi in numerose città bulgare sotto la regia di una associazione criminale beneventana.

Oggi sono stati sentiti i tre imprenditori Giuseppe, Alessandro e Leonardo Ciccopiedi, difesi dagli avvocati Andrea De Longis e Matteo De Longis, Cosimo Aquino (avvocato De Longis) e Bruno Fragnito 62 anni, di Benevento, difeso dall’avvocato Vittorio Fucci. Sia i tre Ciccopiedi che Aquino e Fragnito si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. 

Venticinque indagati, ventinove società bulgare e trentaquattro italiane coinvolte nell’inchiesta. Il modus operandi adottato dagli indagati è stato caratterizzato dal sistematico trasferimento in Bulgaria di società italiane, che pur mantenendo la medesima denominazione, sono state trasformate in imprese bulgare di diritto locale.

Nell’ambito dell’inchiesta sono stati  sequestrati l’hotel Traiano di Benevento, insieme ad altre proprietà,  e beni per un valore totale di 11 milioni di euro. Una operazione che ha coinvolte anche le province  di Avellino, Roma, Milano, Napoli, Cosenza e Varese, oltre alle città di Sofia e Plovdiv in Bulgaria.