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Non è un addio, ma solo una arrivederci. Ultimo, commosso, straziante saluto a Maria Letizia Micco, la ventenne studentessa universitaria tragicamente scomparsa sulla Statale 17 nel foggiano dopo un frontale che ha coinvolto la sua Citroen con un’altra vettura mentre stava raggiungendo Campobasso dopo un breve soggiorno in Puglia.

Il feretro di Maria Letizia è giunto questo pomeriggio al quartiere Capodimonte di Benevento nella Chiesa Cristiana Evangelica per il rito funebre con la dolente partecipazione dei suoi familiari ed amici.

Maria Letizia, originaria a Sant’Angelo a Cupolo, era una bellissima ragazza ed una brillante studentessa al secondo anno di Scienze della Formazione Primaria. Lo strazio della mamma, del papa’ e della sorella non sono descrivibili: solo la fede li sorreggeva.

Sconvolti anche gli amici. L’ultimo saluto secondo il rito della Chiesa Evangelica è stato officiato dal Rettore, Pastore Nicola Caponio. L’officiante rivolgendosi a tutti ha sottolineato:  “Emotivamente è difficile essere qui. Avremmo preferito stare in altro posto.  Come Pastore sono avvilito, tuttavia dobbiamo confidare nel Signore”.

Poi ha aggiunto: “frequentava la nostra comunità evangelica fino a quando ha poi deciso di trasferirsi per lo studio. Una preziosa perdita per tutti noi”.

Commosse le parole delle amiche e colleghe di studio che questo pomeriggio hanno voluto tributare l’ultimo saluto a Maria Letizia: “Cara, lasci un vuoto immenso in tutti noi. Sarai la Maestra degli angeli. Ricorderemo la tenerezza che ti caratterizzava e dedicheremo ogni successo”.

Molti sono stati i ricordi di colleghe e amiche. Una ha ricordato così la povera Letizia: “Eri in aula e piangevi per il ritardo nel giorno del corso di ammissione. Sognavi tanto quella coroncina ma superavi tutto con coraggio. Ricorderò i giri effettuati a Campobasso cercando parcheggi nei posti più difficili. Mi mancheranno le nostre video-chiamate e i tuoi consigli con i tuoi  scleri prima di un esame. Resterà in tutti noi  il tuo sorriso radioso gentilezza infinita, impronta indelebile”.