- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Benevento – Al via le immatricolazioni all’anno accademico 2020/2021 dell’Università degli Studi del Sannio. Già dal 15 luglio chi sceglie di studiare all’ateneo di Benevento può, dopo aver sostenuto una prova d’ingresso, iscriversi al primo anno di uno degli undici corsi di laurea di primo livello. Il test è obbligatorio ma non selettivo per tutti i corsi di laurea triennale, ad eccezione del corso professionalizzante in Tecnologie alimentari per le produzioni dolciarie, riservato a 25 studenti. Sul sito www.unisannio.it, nella speciale sezione “Futuro studente”, sono disponibili tutte le necessarie informazioni.

A seguito della crisi economica legata alla pandemia, per venire incontro alle esigenze delle famiglie, Unisannio sta elevando il parametro della No Tax Area. Sino all’anno scorso era fissata su un reddito Isee di 13mila euro. Quest’anno tutti gli studenti con un reddito inferiore a 22mila euro non pagheranno le tasse. Fino a 30mila euro, inoltre, sarà rivista anche la gradualità di aumento della retta.

Inoltre, i fondi raccolti con la campagna 5×1000 all’Università del Sannio “Connectivity for Students” saranno investiti nell’acquisto di modem con traffico prepagato da regalare alle matricole per l’intero anno accademico.

Abbiamo deciso – ha dichiarato il rettore Gerardo Canfora – di investire particolare attenzione sul diritto allo studio. L’obiettivo, infatti, è quello di consentire al maggior numero possibile di studenti bravi di intraprendere il percorso universitario. Stiamo lavorando senza sosta – continua il prof. Canfora – affinché da settembre tutta la didattica si svolga in presenza, ovviamente nel rispetto delle norme. Per farlo, stiamo riorganizzando spazi e percorsi di accesso. Allo stesso tempo, garantiremo agli studenti la possibilità di seguire i corsi da casa usando canali telematici, che consentiranno di interagire con il docente in aula grazie a tecnologie di videoconferenza. Ci siamo dati l’obiettivo di far convergere universi paralleli, quello reale e quello virtuale, dove l’uno, ormai, non può più fare a meno dell’altro”, conclude il rettore.