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Benevento – L’inaugurazione della nuova sede di “Mezzogiorno Nazionale” è l’occasione giusta per operare una riflessione a tutto campo sulla politica italiana. Pasquale Viespoli si sofferma sulle tematiche nazionali per poi puntare la lente d’ingrandimento sulla situazione specifica di Benevento. Si spazia, insomma, da una nuova idea costituzionale al ruolo di Fratelli d’Italia alle ultime elezioni politiche (“marginale, poco incline al recepire un ruolo che avrebbe dovuto basarsi sulle esigenze del Sud”) fino ad arrivare all’amministrazione Mastella, definita “una delusione” senza neanche troppi giri di parole. Dall’appartamento di via Torre della Catena emergono dunque spunti di ogni genere che conducono all’idea di una nuova Italia:Le recenti situazioni di governo hanno confermato che il sistema è da cambiare. Mattarella nel fornire un’opinione negativa su Savona all’economia ha di fatto operato una scelta politica, andando ben oltre quelli che dovrebbero essere i suoi compiti. E’ un segnale chiaro verso un passaggio sempre più necessario a una Repubblica a tendenza presidenziale”. 

Molto duri i toni sulla gestione della città di Benevento, argomento che ha chiuso una tavola rotonda con i giornalisti della durata di circa due ore: “Mastella mi ha deluso, mi aspettavo molto di più da lui”, ha sentenziato il senatore. “Vedo l’assenza di un’idea di città, osservo la sua posizione e trovo che sia per di più difensiva. Il dibattito è assente, l’apertura al dialogo inesistente. Il bilancio della sua amministrazione per me è negativo, non vedo particolari azioni degne di evidenza, e lo dico a malincuore”. 

Una delusione, quella di Viespoli, dovuta alle aspettative che avevano condotto all’elezione dell’attuale primo cittadino del capoluogo sannita: “Quando vidi Mastella rimettersi in gioco per una poltrona di Sindaco pensai a un suo rilancio, e quando fu eletto immaginavo che Benevento potesse davvero volare. Sì, perché bisognava volare alto, invece si è deciso di soffermarsi su cose di una certa banalità come il “giro cavallo” del vice-sindaco (il cosiddetto “turnover” ndr.). Sembra una giostra che cammina, mi viene da ridere, una vera barzelletta.E poi francamente non vedo la mission di questa amministrazione. Non puoi parlare la mattina di una volontà di leadership in Campania e la sera di Molisannio, sono due cose completamente diverse, c’è una certa confusione”.

L’attenuante del dissesto viene spazzata poi via da un’idea differente: “E’ sbagliato prenderlo come una cosa negativa. Ho governato 8 anni con una dichiarazione di dissesto in atto, eppure siamo riusciti a produrre cose positive, e a mettere in moto questioni riguardanti la città sia in relazione ai problemi locali che esterni. Non si può tirare in ballo sempre il dissesto, Mastella non può dimenticare che negli anni Ottanta era lui uno dei politici più influenti della politica nazionale e che molti debiti derivano proprio dalla gestione di quegli anni. Ha una storia politica che non gli può consentire scuse, avrebbe dovuto sfruttare il dissesto come un’occasione per fare la storia di questa città. Invece vedo molto immobilismo. E a dirla tutta il dissesto è anche la ragione per cui è stato eletto a sindaco. Quando vinci una campagna elettorale devi avere l’umiltà non di ritenerti il migliore, ma di riconoscere che sei stato individuato come il miglior candidato eleggibile in quel momento storico. Devi farti carico del passato, perché quel passato è anche la ragione per cui sei stato votato”. 

Sulla questione deleghe l’opinione è chiara: si è generata confusione. “Sono diverse ore che cerco di capire la differenza tra una delega alla promozione turistica e un assessorato al turismo. Se un delegato al turismo promuove, l’assessorato al turismo cosa fa? Boccia? Ecco, allora a volte è meglio una promozione negata di una bocciatura”. Stilettate che si muovono sui fili dell’ironia anche su Città Spettacolo: “Il fatto che la Regione abbia stanziato 100mila euro per Città Spettacolo mi rassicura. Vuol dire che esiste ancora Città Spettacolo, io pensavo fosse sparita”.