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Più che al blocco delle retrocessioni siamo al blocco della dignità e dei cervelli”. E’ un Oreste Vigorito furioso e amareggiato – “anche se non so se più l’uno o l’altro” – quello intervistato da Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport

Il quotidiano sportivo in edicola questa mattina dedica ampio spazio al patron giallorosso, chiamato in causa dopo la decisione della Lega A di proporre alla Figc (la riunione, attesissima, è in programma domani alle 12) il blocco delle retrocessioni dalla massima serie a quella cadetta in caso di nuovo stop al campionato e in mancanza di verdetti aritmetici.

No alle lobby

“Se a prevalere sarà una lobby, la stessa che in questo periodo sta mettendo in difficoltà la ripartenza, prevedo spiacevoli conseguenze: il Benevento uscirebbe dal calcio e i Vigorito se ne andrebbero… Siamo nel calcio da tanti anni, siamo stati vittime di scandali calcistici , abbiamo subito di tutto e siamo rimasti in silenzio. Ma a tutto c’è un limite”.

Il blocco delle retrocessioni

“Devo accettare che il Brescia resti in serie A con 16 punti e il Benevento in B con 69? Ma di cosa stiamo parlando?”

Il colpo di spugna

“Il Covid è vissuto da molti come una tragedia e da altri come un’opportunità, lo trovo inaccettabile. I presidenti che pensano di poter cancellare con un colpo di spugna gli errori commessi in sede di mercato o di gestione della stagione si sbagliano di grosso”.

Meriti e demeriti

“Nello sport come nella vita bisogna poter godere dei meriti conquistati e avere l’onestà di riconoscere i propri errori, senza ricorrere a mezzi e mezzucci per salvare la pelle”.

La quarantena

“Se il protocollo scendesse a sette giorni anche le regole preventive avrebbero una perdita di efficacia notevole.  Il protocollo è stato elaborato tre mesi fa quando la pandemia aveva raggiunto livelli inquietanti. E’ rimasto lo stesso nonostante i dati siano radicalmente migliorati”.

Non ci sarà una serie A a 22 squadre

“Qualcuno ha provato a far passare un messaggio fuorviante: ovvero che a fronte delle mancate retrocessioni sarebbero state autorizzate le promozioni. Un’autentica baggianata. Se l’immagina lei una Serie A a 23, una B a 21 e una C a 69 squadre?”

Non esiste un Covid per ricchi e un Covid per pochi

“Il blocco dovrebbe riguardare tutti e pesare su tutti. Niente promozioni e allora niente Europa per le prime sei o sette della A, non esiste un Covid per i ricchi o presunti tali e un Covid per i poveri”.

L’Italia e l’Europa

“Vogliamo dimostrare che solo in Italia il virus è ancora limitante? Provi a immaginare cosa accadrebbe se il nostro Paese fosse l’unico a fermare il calcio per una positività. Che figura faremmo?”.